JON
GOMM+ MASSIMO VARINI - Live at Teatro San Luigi - Castel Goffredo (MN)
29/10/17 di Giancarlo Bolther |
. Mi capita spesso di fare molta strada per andare a vedere dei concerti, talvolta anche dovendo star fuori a dormire, stavolta invece una piccola associazione di persone animate da grande passione organizza un concerto dietro casa mia con un artista per il quale avrei viaggiato volentieri ed eccolo a nemmeno dieci chilometri da me. L’artista in questione è Jon Gomm, un vero virtuoso della chitarra acustica che l’associazione For Freedom Music ha ingaggiato per una serata del suo recente tour. Per la verità alla fine ho viaggiato ugualmente perché ero a Roma ed ho anticipato il rientro per poter essere presente al concerto. La location scelta è un piccolo teatro parrocchiale che sembrava destinato alla chiusura e che invece è stato salvato da un’altra piccola associazione di volontari, tra l’altro in questo teatro ho visto diversi concerti di ottimi artisti blues, fra cui Mike Sponza e una cantante americana che era stata corista di B.B. King. Quello che mi premeva sottolineare è quanto sia vitale l’associazionismo, un manipolo di eroici volontari grazie ai quali possono sopravvivere posti come questo, di fatto patrimoni culturali, anche se ciò che emerge in realtà è l’assenza di chi invece avrebbe il dovere di occuparsi della loro salvaguardia. |
Il concerto di Gomm è stato preceduto da una breve esibizione di Massimo Varini, un talento nostrano, che ha prestato i suoi servigi a nomi di spicco del panorama nazionale, se siete curiosi vi invito a visitare il suo sito. Ha collaborato con talmente tanti nomi che è impossibile non averlo incontrato almeno una volta. Non pago ha realizzato diversi album solisti abbracciando vari generi musicali. Anche in questo caso vale la pena di segnalare come spesso cerchiamo all’estero ciò che abbiamo in casa, a questo proposito mi piace ricordare talenti come Nazzareno Zacconi o Giovanni Baglioni, figlio del più noto Claudio, artisti di notevole spessore, in grado di competere con quelli internazionali, anche se spesso il loro nome fa più fatica ad emergere essendo nati e cresciuti in un paese che non rende la vita facile agli artisti. |
Varini ha proposto sei brani, quattro sue composizioni da solo e due cover in compagnia della cantante Rossella Zanasi, che è anche sua compagna e manager. In particolare mi ha colpito l’esecuzione della celeberrima “Hallelujah” di Cohen, Rossella ha toccato il cuore di tutti i presenti mostrando notevoli doti vocali. Massimo dal canto suo suona la chitarra acustica con una tecnica invidiabile, fatta di arpeggi puliti e raffinati, di percussioni su corde e corpo dello strumento, di armonici suonati sugli accordi, di fraseggi veloci e di momenti riflessivi, dove il feeling prende il sopravvento sulla velocità di esecuzione. Toccanti alcune sue composizioni, soprattutto perché i temi che lo hanno ispirato sono significativi, l’artista prende posizione contro alcuni mali contemporanei, dimostrandosi attento e profondo. |
Poi è toccato a Gomm salire sul palco. L’artista inglese si è presentato in modo curioso dicendo, più o meno, le seguenti parole: “Buonasera, sono Jon Gomm, sono inglese e vengo in pace!”. Il pubblico ha sorriso a queste parole venate di ironia, ma credo che Jon volesse dire qualcosa di più profondo, infatti durante il concerto ha raccontato alcune sue esperienze che in qualche modo hanno fatto luce sulla simpatica introduzione. Ha parlato ad esempio della situazione cinese, paese dove ha suonato e dove ha cercato di esprimere idee politiche, per le quali è stato indagato (in Cina è vietato associare la politica alla musica). Poi si è espresso in modo negativo sulla “Brexit” e ha esortato a respingere qualsiasi idea secessionista, prendendo posizione contro i politici italiani anti europei. Ha parlato ancora del nostro paese e ha dimostrato di conoscere molto bene la nostra situazione politica, esprimendosi quanto possibile in un italiano abbastanza buono. |
Ovviamente l’aspetto per cui tutti i presenti erano rapiti era il suo stile chitarristico. Un artista sorprendente, che dimostra una confidenza con lo strumento pressoché totale. Tra parti percussive e modi personalissimi di suonare le sei corde, ha incantato la platea. Decine di colpi diversi con rispettivi suoni, una ricerca inusuale degli armonici sugli accordi, la modulazione delle note agendo sulla meccanica della chitarra. Ci sarebbero molte cose da raccontare, compreso un suo modo curioso di cercare la concentrazione, per cui chiedeva alla platea un silenzio profondo. Ha parlato infatti della sua malattia psichica, è affetto da una forma leggera di bipolarismo a causa della quale per lui è difficile restare a lungo concentrato, anche se vorrei avere io la sua capacità di concentrazione. Molto simpatica la dimostrazione didattica che ha fatto con un brano reggae per permettere anche ai non esperti di comprendere un po’ di più la sua tecnica. Su tutto emergeva il suo gusto personalissimo nella composizione dei brani, molti dei quali cantati. Nell’insieme un’esibizione davvero fuori dal comune e di grande impatto emotivo. |
Sia Massimo che Jon hanno deliziato il pubblico con la loro esibizione, ma se la tecnica che hanno mostrato era eccezionale, quello che è rimasto nel cuore di tutti è la sensibilità con cui hanno suonato, la raffinatezza, la squisita capacità di toccare le corde più profonde dell’animo dei presenti con incantevole finezza. Sito Jon Gomm Sito Massimo Varini |