Rock Impressions
 

I 100 DISCHI DEL PROGRESSIVE ROCK
Di Giancarlo Bolther e Massimo Salari

Prefazione
Sappiamo bene di aver trascurato una valanga di ottimi dischi, ma per un movimento così imponente come il prog 100 dischi non possono bastare per contenerlo tutto, manca ad esempio il Prog Metal in toto e per molti gruppi abbiamo messo solo l’essenziale. Il vostro interesse e la vostra curiosità dovranno fare il resto. Se vorrete noi saremo pronti anche ad affrontare nuovi e stimolanti approfondimenti. Scriveteci!

I Grandi Classici

1. CAMEL “Mirage” (Dream 1974) – Fra i più importanti della Scuola di Canterbury. Il sound è caratterizzato da passaggi strumentali notevoli, inseguimenti fra organo e chitarra e altri momenti più sereni e melodiosi. Da cercare anche l’ambizioso “The Snow Goose” (Decca 1976).

2. CARAVAN “In The Land Of Grey And Pink” (Dream 1971) - Ancora Scuola di Canterbury e musica da figli dei fiori, dove l’armonia e la pacatezza dominano indisturbate. La suite “Nine Feet Underground”, della durata di una intera facciata, è il fiore all’occhiello di un intero genere. Fondamentale.

3. COLOSSEUM “Valentine Suite” (Vertigo 1969) - Jazz Rock inglese che ha il merito di essere un punto di riferimento per molti gruppi a venire. La lunga suite dal titolo omonimo riempie il lato b del 33 giri ed è ricco di passaggi interessanti ed emozionanti.

4. ELP “Emerson Lake & Palmer” (Island 1970) – Il gruppo del funambolico Emerson è al debutto e non si è ancora lasciato prendere dalla voglia di stupire, grande successo commerciale e ottima musica sinfonica.

5. FAMILY “Entertainment” (Reprise 1969) - A cavallo fra Psichedelica e Progressive, questo quintetto si avvicina ad un certo tipo di Folk Rock americano. La voce di Chapman è molto bella e “Se Weaver’s Answer” è un classico.

6. GENESIS “Nursery Crime” (Carisma 1971) – I Genesis sono l’icona del Progressive per antonomasia e questo disco è la loro maturazione. Famosi i travestimenti live di Gabriel e meravigliosi i brani.

7. GENESIS “Foxtrot” (Carisma 1972) - Degno successore di “Nursery Crime”, contiene la suite per eccellenza: “Supper’s Ready”. Matura la voce di Gabriel e migliora la compattezza sonora.

8. GENESIS “Selling England By The Pound” (Charisma 1973) - Vertice massimo della produzione Genesiana con ampi momenti barocchi e sinfonici.

9. GENTLE GIANT “Gentle Giant” (Vertigo 1970) - In origine il sestetto dei fratelli Shulman (Phil, Ray e Derek) riscuote poco successo in patria (Inghilterra), ma molto qui in Italia. Prog puro e ricercato, suonato da strumentisti preparatissimi, artefici di passaggi sonori arricchiti da cori a cappella.

10. GENTLE GIANT “Acquiring The Taste” (Vertigo 1971) - Cresce l’affiatamento fra i componenti, di conseguenza la qualità. Raffinati, melodici, rock ma soprattutto tecnici. Grandissima “Pantagruel’s Nativity”. Da cercare sono anche i successivi Three Friends e Octopus.

11. HATFIELD & THE NORTH “The Rotter’s Club” (Virgin 1975) – Un altro gruppo che ha definito il Canterbury sound, Sinclair viene dai Caravan e ne continua la tradizione con un jazz rock meno emotivo, ma più elegante.

12. JETHRO TULL “Acqualung” (Chrysalis 1971) - Il flauto di Ian Anderson è il più famoso in ambito Prog Rock, grazie al suo approccio aggressivo e melodico al tempo stesso. Poco amato dai progster integralisti, questo è in realtà un vero capolavoro che non deve mancare assolutamente dalla vostra discografia.

13. JETHRO TULL “Thick As A Brick” (Chrysalis 1972) - Il disco è composto da un brano unico. Un classico del Prog per fantasia, umorismo (alla Monty Python's) e contenuti sonori. Il flauto di Anderson è presente di tanto in tanto ed è una delizia per le nostre orecchie. Prog Rock nel puro senso del termine.

14. KING CRIMSON “In The Court Of The Crimson King” (Island 1968) – Album fondamentale per tutto il movimento, perché è il primo album pienamente progressive nel vero senso del termine e i classici contenuti sono altamente godibili. Non vi deve mancare assolutamente.

15. KING CRIMSON “Lark’s Tongue in Aspic” (Island 1973) – E’ il capolavoro stilistico del gruppo, sperimentale e piacevole al tempo stesso, con Wetton al meglio della forma e la band che inizia ad entrare nella forza visionaria di Fripp. Da avere anche il successivo “Red”, molto imitato.

16. MOODY BLUES “Days Of Future Passed” (Dream 1967) - A parte Sgt Pepper dei Beatles che ha aperto le porte a tutto il movimento, questo è il vero primo album di prog. Non è così fondamentale a livello artistico ma possiamo gustare un classico come “Nights In White Satin”.

17. NICE “Ars Longa Vita Brevis” (Immediate 1969) – Primo gruppo di Keith Emerson e fra i primi a dar vita al Prog, mescolano il Pop con la musica classica in modo perfetto.

18. PAVLOV’S DOG “Pampered Menial” (ABC 1975) – Fra i pochi gruppi americani che hanno saputo produrre Prog memorabile, resta un perfetto esempio di Folk, Prog e Hard Rock miscelati insieme con la voce indimenticabile di David Surkamp a elevare il tutto.

19. PINK FLOYD “Atom Heart Mother” (Harvest 1970) – L’album più Progressivo della carriera dei famosissimi Pink Floyd. Da ascoltare tutto d’un fiato la suite iniziale omonima, con orchestra e cori. Un must che segna un epoca!

20. REINASSANCE “Ashes Are Burning” (Regal Zonophone 1973) - La bella voce di Annie Haslam guida il gruppo al successo con questo lp. Classico Prog sinfonico e delicato, a tratti con suoni indiani.

21. SOFT MACHINE“Third” (CBS 1970) - Questo è il gruppo di Robert Wyatt, figura eccentrica ed importante per il Rock inglese. A confine fra Psichedelica e Jazz, questo doppio lp ha il merito di aprire una nuova frontiera. Un punto di riferimento per tutti coloro che prediligono atmosfere più Jazz e creative.

22. STRAWBS “Just A Collection Of Antiques And Curios” (A&M 1970) - Fra le file di questo combo inglese troviamo un grande tastierista, Rick Wakeman (YES). Il sound proposto in questo live è molto Folk e melodioso, con frangenti medievali, come nel brano “The Antique Suite”.

23. VAN DER GRAAF GENERATOR “Pawn Hearts” (Carisma 1971) - Questo è uno dei dischi più importanti, oscuri e belli del genere (ndG per me è il disco prog migliore). Il genio di Peter Hammill è grande, le sue visioni sono ben supportate da una musica nervosa ma poetica. Prog oscuro, al limite del Dark.

24. YES “Fragile” (Atlantic 1972) - Prog sinfonico e fantastico, dotato di un bagaglio tecnico stupefacente, forse anche troppo, tanto da soffocare nel tempo un intero genere proprio nella compiacente autocelebrazione. Insieme a Genesis e King Crimson, formano il triangolo d’oro del genere. Altro classico da avere assolutamente.

25. YES “Close To The Edge” (Atlantic 1972) - Punto massimo della creatività di Jon Anderson, Steve Howe, Chris Squire, Bill Bruford e Rick Wakeman. La carriera proseguirà con successi radiofonici maggiori, ma certi fasti non verranno mai più raggiunti. Acquisto obbligato.

Per approfondire

26. ANDROMEDA “Andromeda” (RCA 1969) - Trio inglese capitanato da John Du Cann e dal futuro batterista degli Atomic Rooster, Jan Mc Lane. Il loro sound è un mix fra Psichedelica, Hard Rock alla Hendrix e Prog Rock. Il disco è gradevole e spiega alla perfezione il movimento underground di quel periodo.

27. AYERS KEVIN “Joy Of A Toy” (Harvest 1969) - Fondatore dei Wilde Flowers e successivamente dei Soft Machine è autore di album di grande caratura, tutti ispirati ala Scuola di Canterbury. Pop allegro con pennellate di Prog orchestrale e Jazz.

28. BARCLAY JAMES HARVEST “Barclay James Harvest” (Harvest 1970) - Prog sinfonico con gocce di Beatles, Moody Blues e tanto lirismo. Un occhio di riguardo per tutti coloro che amano il mellotron, i cori e le orchestrazioni.

29. CRESSIDA “Asylum” (Vertigo 1971) - Il Prog delicato, mai caotico, con tratti Folk e Pop Barocchi. Bella la suite “Let They Come When They Will”. Ian Clark, il batterista, lo troveremo in futuro negli Uriah Heep

30. CURVED AIR “Air Conditioning” (Warner Bros 1970) - Sperimentazione con classicismi, Rock e Pop. Il disco si conclude con Vivaldi e per la cronaca è il primo picture disc ad andare in classifica inglese.

31. EAST OF EDEN “Mercator Projected” (Deram 1969) – Autori di una sperimentazione straordinaria con fusione di rock, avanguardia, free jazz, etnica di altissimo valore

32. FUSION ORCHESTRA “Skeleton in Armour” (EMI 1973) – Una delle tante gemme ingiustamente dimenticate del Prog, poesia, lirismo e teatralità confezionati con grande eleganza e una singer molto ispirata. Cercatelo e non ve ne pentirete.

33. GONG “Radio Gnom Invisibile Pt1-Flying Teapot” (Virgin 1973) - Daevid Allen è il leader istrione di questo sestetto dedito ad uno Space Rock misto a jazz e Psichedelica. Musica molto visionaria e lisergica.

34. HAPPY THE MAN “Happy The Man” (Arista 1977) – Fra tutti gruppi questo è quello che ha raccolto di meno in base al loro valore, ma i loro due album sono dei classici che non devono mancare in ogni seria discografia prog.

35. HAWKWIND “Warrior On The Edge Of Time” (United Artist 1975) - Composto da sette elementi il gruppo inglese si ispira molto alla Psichedelia degli anni ’60, soprattutto a gruppi come gli americani Grateful Dead. Questo nella loro ricca discografia è il lavoro più maturo ed anche quello più interessante.

36. HENRY COW “Legend” (Virgin 1973) - Molto coraggio per questo quintetto che si presenta con fagotto, oboe e violino. C’è molto Jazz ed ovviamente tanta sperimentazione avanguardistica. Sporadiche sbavature Canterburyane.

37. MAGMA “Magma Live” (Utopia 1975) – Fra i più dirompenti dischi dal vivo del movimento prog, sconcertante, visionario, sperimentale, bizzarro, geniale.

38. NEKTAR “A Tab in the Ocean” (Bellaphon 1972) – Inglesi trapiantati in Germania hanno prodotto ottimo prog, molto convenzionale, ma anche molto ben fatto, sono diventati famosi per essere stati coverizzati dagli Iron Maiden.

39. QUATERMASS “Quatermass” (Harvest 1970) - Una sorta di EL&P, ma molto più originali. Il trio Gustafson (basso), Robinson (Tastiere) e Underwood (batteria) propone un Prog Sinfonico misto ad Hard Rock davvero penetrante. Un disco unico nella storia, senza momenti statici.

40. TRAFFIC “John Barleycorn Must Die” (Island 1970) - Il gruppo di Steve Winwood è di difficile classificazione, ma questo lp è certamente un altissimo momento di Prog music, con varietà di Folk e Jazz ben supportati dalle tastiere di Stevie. La ciliegina sulla torta è fornita dai fiati di Chris Wood.

Il Dark Prog

41. AMON DUUL II “Yeti” (Telefunken 1970) – Fra i massimi esponenti del krautrock sono stati una formazione fondamentale per la loro forza visionaria ed espressiva che ha saputo coniugare in modo mirabile esoterismo, la musica etnica e tribale e il rock.

42. ATOMIC ROOSTER “Death Walks Behind You” (B&C 1971) – Capolavoro assoluto del dark sound per questa storica formazione a cavallo fra Prog e Hard Rock e disco fondamentale per l’evoluzione musicale di moltissimi gruppi Hard & Heavy. Da avere.

43. BLACK WIDOW “Sacrifice” (CBS 1970) – Disco “satanico” per eccellenza per questa leggenda del Dark Prog, con brani visionari e sinfonici molto ipnotici, non c’è la chitarra, ma un flauto e tante tastiere.

44. COMUS “First Utterance” (Dawn 1971) – Capolavoro Folk Rock con atmosfere veramente inquietanti, testi violenti e un’atmosfera cupa come pochi altri dischi. Un capolavoro tristemente dimenticato.

45. DR Z “Three Parts of My Soul” (Vertigo 1971) – Esoterismo filosofico messo in musica con le tastiere che dominano la scena, stravagante, ma non essenziale.

46. HIGH TIDE “Sea Shanties” (Liberty 1969) – Esordio di questa formazione fondamentale, da avere assolutamente. Memorabili i duetti fra violino elettrico e chitarra, atmosfere hard molto cupe e ossessive alternate a momenti melodici strabilianti per l’epoca. Uno dei più grandi capolavori del periodo. Sulla stessa scia “High Tide” (Liberty 1970) entrambe da avere.

47. HUMAN BEAST “Volume One” (Decca 1970) – Disco molto raro e poco conosciuto è pervaso da un’atmosfera molto inquietante, raramente così efficace. Molta Psichedelia e Hard Rock con venature Prog che verranno riprese da altri.

48. MONUMENT “The First Monument” (Beacon 1971) – Ex Zior producono questa gemma dell’Hard Prog fortemente debitrice del Crazy World of Arthur Brown, visionario e molto occulto. Da cercare anche “Zior” (Nephenta 1971).

49. STILL LIFE “Still Life” (Vertigo 1971) – La cover ossianica la dice lunga, musica malinconica e decadente di grande impatto emotivo.
50. WRITING ON THE WALL “Power of the Picts” (Middle Earth 1969) – Scozzesi stravaganti e oscuri, ma non così tanto come si potrebbe immaginare dall’iconografia, Hard Prog deluxe.

Gli italiani

51. ARTI & MESTIERI “TILT (immagini per un orecchio)” (Cramps 1974) - Furio Chirico proveniente dai Trip, prosegue la sua carriera artistica con questo gruppo di musica Jazz Rock con influenze King Crimson. Il prodotto è uno stralcio storico dei nostri anni ’70. Le parti vocali non sono però delle migliori. Il problema verrà risolto con l’ingresso del cantante Gianfranco Gaza nel bellissimo successivo “Giro Di Valzer Per Domani” (Cramps 1975).

52. AREA “Crac!” (Cramps 1974) - Impegnati a lottare contro il sistema, sono un esempio di Jazz Rock Progressivo di imponente sperimentazione, soprattutto grazie alla voce polifonica dell’immortale Demetrio Stratos (R.I.P.).

53. BALLETTO DI BRONZO “YS” (Polydor 1972) - Musica molto intellettuale, con una cascata di tastiere ma sempre molto Rock. Arrangiamenti più che buoni e l’ingresso di Gianni Leone è fondamentale per la riuscita di questo piccolo gioiello.

54. BANCO DEL MUTUO SOCCORSO “BMS” (Ricordi 1972) - Impossibile cercare un disco da consigliare di questo gruppo capitanato dalla stupenda voce di Francesco Di Giacomo, unico esempio Italiano di cantante Prog assieme a Demetrio Stratos (Area). Questo è sicuramente dall’importanza storica più pesante visto che si tratta di un esordio. Da cercare anche “Darwin”(Ricordi 1972) e “Io Sono Nato Libero” (Ricordi 1973).

55. NEW TROLLS “Concerto Grosso N° 1” (Cetra 1971) - Non stupitevi a leggere questo nome nella lista, la musica Barocca scritta da Luis Bacalov resterà per anni un inno alla bellezza sonora italiana. Un disco di musica Rock misto a Classica, senza tempo, attuale all’ascolto, veramente un mito. Immortale il momento violini flauto alla Jethro Tull.

56. LE ORME “College” (Philips 1971) - La voce enfatica di Aldo Tagliapietra, la musica intelligente e gli arrangiamenti fanno delle Orme un punto di riferimento fisso per il Prog Italiano.”College” è uno dei primi capolavori del genere italiano.

57. LE ORME “Uomo Di Pezza” (Philips 1972) - Questo consacra le Orme sull’olimpo di gruppo Pop, “Gioco Di Bimba” è una canzone che hanno cantato migliaia di persone. Sempre molto Prog fra i suoi solchi, “La Porta Chiusa” e “ Alienazione” sono due esempi di come l’Italia sia pronta anche al mercato estero.

58. OSANNA “L’Uomo” (Fonit 1971) - I Partenopei sono stati considerati nel tempo i Jethro Tull Italiani, ma con il Face-paint. L’uso del flauto in effetti è notevole, non da meno le chitarre di Danilo Rustici che richiamano artisti del calibro di Eric Clapton e Jeff Beck. Jazz, Blues, Rock, Folk, un disco completo di emozioni sotto tutti i punti di vista. Da avere.

59. PFM “Storia Di Un Minuto” (Numero Uno 1972) - L’unico complesso Prog italiano ad essere diventato famoso anche all’estero. Tecnicamente molto profondo in questo esordio stupisce l’ascoltatore con capolavori come “Impressioni Di Settembre” e la “Carrozza di Hans”. Loro sono la storia del Prog Made in Italy.

60. QUELLA VECCHIA LOCANDA “Quella Vecchia Locanda” ( Help 1972) - Ecco un esempio di classico Prog Italiano anni 70. Violino, flauto, il tutto unito nel nome del Rock gentile e fiabesco. Uno stile tipicamente nostrano che farà la passione di migliaia di collezionisti Giapponesi. Si ascoltano cambi di tempo e molta melodia, pane per i nostri denti.

61. IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA “La Bibbia” (Ricordi 1972) - Sono autori di dischi importanti, più che altro da collezione vista la difficile reperibilità, ma questo lavoro è un concept Hard Prog chitarristico che non conosce eguali. Enzo Vita (Chitarra) è l’anima portante e la curiosità è che non ci sono tastiere, strano per essere un gruppo prog.

62. TRIP “Caronte” (RCA 1971) – Ecco un altro concept che ha fatto la storia del nostro Prog Rock. Uno strepitoso mix fra King Crimson e Pink Floyd. Eccellente!

Il New Progressive

63. 12 th NIGHT “Live At The Target” (Neptune Music 1981) - Se i Marillion hanno il merito di aver riportato in vita il Prog, i 12 Th Night sono stati i primi ad aver soffiato sulla cenere. Questo disco è registrato dal vivo ed è tutto strumentale. Nel lato B c’è un solo brano, “Sequences”, uno dei momenti più importanti di tutto il movimento. Musica complessa, dai tratti Shakesperiani e maledettamente ammaliante.

64. HAZE “C’est La Vie” (Gabadon Records 1984) - Gli Haze sono un trio per la verità molto sfortunato. Hanno passato la vita per la strada, girando il mondo su di un povero camioncino per cercare di elargire la propria musica e che musica! “C’est La Vie” è un Prog Rock fresco, chitarristico e diretto, un album come pochi se ne sentono in giro.

65. IQ “Subterranea” (GEP 1997) - Il gruppo del clone di Peter Gabriel, Peter Nicholls è parte della storia del New Progressive. Cugini dei Marillion propongono una musica basata molto sulle tastiere e sulla chitarra. Suoni molto vicini ai Genesis, a volte anche troppo, soprattutto verso gli esordi.

66. MARILLION “Script For A Jester’s Tear” (EMI 1983) - Importanza storica elevata! Grazie al gruppo del gigantesco e carismatico cantante Fish, il Progressive rinasce dalle proprie ceneri nel 1983 con questo prodotto senza tempo. Prog alla Genesis, momenti quasi recitati e molto espressivi, ma soprattutto un brano meglio dell’altro. Obbligatorio.

67. MARILLION “Misplaced Childhood” (EMI 1985) - Disco della consacrazione commerciale del gruppo e di un intero genere. Il merito soprattutto è dell’estratto “Kayleigh”, 45 giri che ha fatto il giro di tv e radio. Storico.

68. NEUSCHWANSTEIN “Barrlement” (Self rist. Musea 1980) - Si presentano come sei monaci vestiti di bianco e predicano amore con la loro musica, a tratti vicina alla Scuola di Canterbury. Tastiere e flauto sono coloro che caratterizzano il sound di questi tedeschi. I pezzi si aggirano tutti intorno ai sette minuti ed in “Loafer Jack” alla batteria troviamo l’ospite Hermann Rarebell, proprio quello degli Scorpions.

69. PALLAS “The Sentinel” (Harvest EMI 1984) - L’ Inghilterra suona ancora la carica , nuovamente un quintetto con sonorità Prog Sinfoniche , ma questa volta dalle velature Dark. Autori di lp sempre all’altezza e tutt’oggi in azione, nel 1984 escono con questo “The Sentinel”. Solo la copertina gateful vale il prezzo del disco. Ma la musica è anche meglio, “Atlantis”, “Ark Of Infinity”, “Cut And Run” ed il 45 giri “Eyes In The Night” sono dei quadri che rimangono affissi nella galleria del New Prog.

70. PENDRAGON “The Masquerade Overture” (Toff Records 1996) - Ecco la terza parte della storia del New Prog inglese. Nati assieme ai Marillion e agli IQ, hanno saputo migliorare il proprio sound come un buon vino rosso nel tempo. Il loro Rock è un mix di Genesis e Pink Floyd ed il risultato è meraviglioso. Tutta la discografia è interessante, ma questo disco è fra i punti più alti della loro carriera. Fondamentali le tastiere di Clive Nolan.

71. ROUSSEAU “Flower In Asphalt” (Self 1980) - Dalla Germania ci giunge questo magnifico affresco sonoro. Un Acquarello di influenze sono riscontrabili fra le note di “Flower In Asphalt”. Un titolo perfetto per un disco che non teme nessun paragone.

72. THE ENID “The Spell” (Mantella 1985) - Un disco per tutti coloro che amano il Prog tastieristico. Fanfare di matrice Wagneriana, suoni rilassati e ricercatezza sonora. A tratti si ha la sensazione di essere in possesso di una colonna sonora cinematografica. “Winter”, “Spring”, “Summer” ed “Autumn” sono le quattro stagioni di “The Spell”.

Il Progressive Moderno

73. ANEKDOTEN “ Live In Japan” (Union 1998) - Abbiamo scelto il live e non un album da studio proprio perchè questo quartetto svedese è una macchina sonora impressionante. Il Doppio cd in questione è il sunto della loro carriera. King Crimson in evidenza e tantissima personalità. Il violoncello di Anna Sofi Dahlberg è Heavy Metal! Scorribande sonore in crescendo.

74. ANGLAGARD “Hybris” (Mellotronen 1992) - Gli Svedesi negli ultimi dieci anni sono stati la punta di diamante del genere e questa band ha prodotto un lavoro icona, molto vicini ai King Crimson riescono ad abbinare grandi doti tecniche a indiscutibili capacità espressive. Consigliatissimo.

75. ARENA “Song From The Lions Cage” (Verglas 1995) - In definitiva sono i nuovi Marillion. Supergruppo composto da diversi elementi di altre band, come C. Nolan dei Pendragon e M. Pointer ex batterista dei Marillion. Proprio Pointer porta con se il bagaglio di “Script For A Jester’s Tear” e si sente. Da avere anche “Contagion”, l’album migliore del gruppo.

76. ARIA PALEA “Zoicekadi’a” (Lizard 1996) - L’Italia del sud colpisce il bersaglio con una musica fra il Jazz ed i Jethro Tull. Divertente, teatrale, suonato con il cuore ma soprattutto con la testa. Originali.

77. CAST “A Live Experience” (Musea 1998) - Serve proprio un doppio live per far comprendere la bravura di questi quattro messicani. Flauto alla Jethro Tull e udite udite influenze PFM!

78. ECHOLYN “As The World” (Cyclops 1995) - Si tratta di un disco considerato da molti il migliore di tutto il nuovo movimento prog. Intriganti fughe strumentali e cori che ricordano molto gli Yes, ma soprattutto compattezza sonora, un sound micidiale. Da avere.

79. ELOY “Ocean 2 The Answer” (GUN 1998) - Storico gruppo Tedesco dalle sonorità Pinkfloydiane. Musica colta e di classe dalle ampie partiture strumentali. Tratti Rock vicini anche all’AOR.

80. FLOWER KINGS “Stardust We Are” (Foxtrot 1997) - Il gruppo svedese di Roine Stolt (Kaipa) ha una lunga carriera alle spalle, ma questo doppio cd farà scendere sicuramente qualche lacrima agli appassionati sfegatati del genere. Rock, Jazz, Folk, Blues, veramente di tutto, specialmente nella monumentale suite “Stardust We Are”. Mitico.

81. FRUITCAKE “Power Structure” (Cyclops) - Questo gruppo scandinavo piacerà sicuramente a tutti coloro che fanno dei Pink Floyd e dei Genesis una fede. Il batterista Pal Sovik è il cantante e compositore.

82. GERARD “Power Of Infinity” (Musea 2003) - Provenienti dal Giappone ci forniscono un Prog sinfonico tastieristico molto tecnico che da il meglio di se nella conclusiva suite “Blue World Part 1-3”.

83. GLASS HAMMER “Perelandra” (Arion Records 1995) - Esempio di Prog intelligente con momenti Pink Floyd ed altri quasi AOR. Musicalità sopraffina in “The Way To Her Heart” e finale del disco emozionante.

84. HALLOWEEN “Le Festin” (Musea 2001) – Sono pochi gli artisti francesi capaci di competere con i grandi nomi internazionali e questi lo sono a pieno titolo, il loro sound è una miscela perfetta di tradizione coniugata con le nuove frontiere del prog, da amare senza riserve.

85. LANDS END “Natural Selection” (Cyclops 1997) - Nel Prog moderno generalmente ci sono tre strade intraprese, la prima porta verso sonorità Genesis, la seconda verso i King Crimson e la terza ai Pink Floyd. Il quartetto inglese in questione ha scelto la terza. Disco dalle atmosfere e melodie con effetti ariosi, soprattutto nella suite finale “Natural Selection” della durata di 30 minuti.

86. LANDBERK “One Man Tell’s Another” (Megarock 1994) – Altro complesso svedese di una raffinatezza ed essenzialità sonora unica. Ispirati dai King Crimson più malinconici rapiscono la nostra attenzione per tutta la durata del cd. Disco Prog dell’anno 1994.

87. LANA LANE “Ballad Collection “ (Pseudonym 2000) - Finalmente una donna, ma che donna! La sua discografia è ricca di perle, questo doppio cd è ricolmo di cover e di brani propri, tutti suonati ed interpretati con classe. Il marito Erik Norlander è il tastierista e supervisore.

88. NEAL MORSE “Testimony” (Insideout 2003) - Ed ecco l’ex cantante dei Spock’s Beard alle prese con un concept Progressive dalle grandi prospettive. La strada scelta dopo l’abbandono del gruppo madre è più o meno la stessa, sono i suoi colleghi ad aver scelto sonorità più elettriche. Sulla falsariga di “Snow” evidenzia ancora una volta la bravura di questo artista.

89. MOSTLY AUTUMN “The Spirit Of Autumn Past” (Cyclops 1999) - Francamente arduo scegliere un disco degli svedesi in questione, ma riteniamo questo un caldo bicchiere di vin Brulè da bere davanti ad un camino acceso. Pink Floyd al 100% soprattutto nei lunghi assolo di chitarra, ma anche tanto Folk.

90. PARALLELS OR 90 DEGREES “Afterlifecycle” (Cyclops 1997) - Questi inglesi suonano Prog puro, con influenze classiche di Genesis, King Crimson e VDGG. Dotati di tecnica sopraffina producono questo disco dalla bellezza strumentale imponente. Fra i pochi alfieri rimasti in terra d’Albione.

91. PORCUPINE TREE “Stupid Dream” (Kscope 1999) - Uno dei complessi più inclassificabili del genere Prog questi inglesi capitanati dal produttore Steven Wilson. La loro discografia è ricca di gioielli, questo in particolare è il giusto legante fra lo Space Rock alla Pink Floyd ed il Pop Prog più commerciale. Canzoni di bellezza irraggiungibile, provare per credere.

92. RITUAL “Think Like A Mountain” (Insideout) - Ancora Svezia, nel cd esplode una musica prodotta alla perfezione, Rock e Folk possente e ben eseguito, la forza della natura esplode in tutta la sua maestà nelle note di questi poeti naturalisti.

93. ROCKET SCIENTISTS “Earthbound” (Think Tank Media 1993) – Il gruppo di Erik Norlander è sicuramente uno dei più interessanti esempi di prog sinfonico con largo uso delle tastiere, questo disco è il più sperimentale e affascinante, anche se quelli successivi hanno un sound migliore.

94. RPWL “Stock” (Insideout 2003) - Sono i Pink Floyd della Germania, in tutto e per tutto. In questo cd ascoltiamo fraseggi che ricordano Gilmour, anche per il canto. Musica con la M maiuscola ed un grande senso per la melodia in bilico fra Pop e Psichedelica.

95. SINKADUS “Aurum Nostrum” (Cyclops 1995) - Sembra di assistere ad uno sbalzo spazio- tempo all’ascolto di questo disco. Musica Prog anni ’70 con King Crimson e Genesis come punto focale. Fra gli strumenti anche flauto e violoncello.

96. SPOCK’S BEARD “The Light” (GEP CD 1995) - Mai come in questo caso il termine capolavoro calza così a pennello. Il quintetto americano dei fratelli Morse ha il merito di far rinascere il genere per la terza volta. Una miriade di influenze, a volte anche fuorvianti, che rendono il sound del gruppo unico nel suo genere. Maestri delle suite ci regalano un disco pieno di emozioni da ascoltare in apnea.

97. TAAL “Mister Green” (Musea 2000) – Altra band francese degna di particolare menzione, brani prevalentemente strumentali con grandi atmosfere ricche di senso drammatico, un labirinto pieno di energia. Un debutto clamoroso.

98. TANGENT “The Music That Died Alone” (Inside Out 2003) – Dei tanti supergruppi di questi anni i Tangent sono sicuramente uno di quelli più riusciti. 30 anni di Prog in un disco dannatamente retrò, che se fosse uscito negli anni ’70 sarebbe un mega classico.

99. TRANSATLANTIC “SMPT” (Insideout 2000) - Supergruppo per eccellenza composto da Neal Morse (ex Spock’s Beard), P. Trewavas (Marillion), R. Stolte (The Flower Kings, Kaipa) e M. Portnoy (Dream Theater). “All Of The Above” è un capolavoro di 30 minuti. La musica è un misto fra I gruppi citati.

100. WITHE WILLOW “Ex Tenebris” (The Laser Edg 1998) - Prog dale sonorità Dark, forse dettate dalle fredde ed oscure terre della Scandinavia. Non si può restare indifferenti all’ascolto di “Leaving The House Of Thanatos”, “The Book O Love” e dei pezzi successivi. Una rosa nera nel mondo del Prog.


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