Si sono formati attorno al 2010 e vengono da Milano, questo è
il loro secondo album. Gli Abyssian sono un quartetto dedito ad un
doom psichedelico che mostra una certa personalità.
Non conosco il disco precedente e non posso fare confronti, quello
che noto è che la band si è impegnata nella scrittura
dei pezzi, troviamo dei richiami anche alla dark wave ottantiana,
la commistione col metal fa scaturire una tessitura originale dei
pezzi. Come tradizione vuole i brani sono dilatati, lenti, sofferti,
ma il gruppo non cerca di assomigliare ai nomi noti della scena, piuttosto
mostrano una certa libertà nel comporre trame acide, oscure
ed ossessive. La registrazione non è il punto di forza del
disco, però gli strumenti si sentono bene ed emerge una buona
preparazione strumentale, credo che il gruppo avrebbe dovuto investire
di più sui suoni del disco, perché le composizioni sono
buone e avrebbero meritato di avere un sound più convincente.
Nonostante i buoni elementi questo titolo rischia di essere appannaggio
di una ristretta cerchia di appassionati, però ci sono spunti
che promettono bene e mi piacerebbe risentire la band con una produzione
più vigorosa. GB
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