Sebbene le radici di questa band affondino nei primi anni ’80,
il gruppo di Benevento ha rilasciato poche registrazioni e questo
è il terzo lavoro, un doppio cd. Il primo dei due dischi contiene
cover di varie band totalmente riarrangiate, che sono state proposte
negli anni in alcune compilation celebrative, in particolare curate
dalla Mellow Records, ma anche da altre label come Ululati dall’Underground
e Il Popolo del Blues. L’unico brano registrato per l’occasione
è “La Cura”, celebre canzone di Battiato. Il secondo
cd contiene tutto materiale inedito, tracce dal vivo, improvvisazioni,
sperimentazioni e altro. Fra gli ospiti troviamo due contributi illustri,
Steve Hackett e Anthony Phillips.
Come abbiamo anticipato si tratta di rielaborazioni, anche il titolo
del disco è chiaro, anche se per qualcuno potrebbe sembrare
fuorviante. Penso ad esempio alle proposte “decostruzioniste”
dei S.A.D.O. di Paolo Baltaro e più in generale di certo free
jazz. Le band omaggiate sono piuttosto note: Genesis, Camel, Gentle
Giant, Orme, ELP e altri. Quanto proposto dagli Algebra è quasi
sempre accessibile. Salvo alcuni casi come nella conclusiva “Sleepers”,
le letture personali non stravolgono troppo gli originali e il disco
si fa ascoltare senza richiedere un impegno elevato. Comunque non
mancano partiture davvero interessanti, la band ha saputo dare una
nuova forma a brani noti e meno noti, che molti appassionati possono
apprezzare senza dover subire la solita cover.
Il secondo disco è meno fruibile in quanto è una specie
di raccolta di inediti non necessariamente nati per essere destinati
ad essere registrati, un vero bonus cd che offre uno spaccato della
band più intimo e per questo anche più prezioso. Un
disco che rappresenta veramente un tassello di cultura musicale. GB
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