L’Australia è un continente a se stante, non solo geograficamente,
ma anche come natura. Ci vivono gli animali più bizzarri, pensate
ad esempio al famoso Canguro oppure all’Armadillo ed a milioni
di insetti dalle forme e colori davvero variegati. Questa terra si
è staccata presto dalla Pangea, caratterizzando il proprio
habitat in maniera personalizzata. Questo cosa c’entra con la
musica? Ve lo spiego in poche parole: La terra è la terra,
composta sempre dalla materia che compone il globo intero, la musica
è la musica, sempre composta da sette note. Ora è tutto
in mano al clima ed alla capacità di adattamento, così
in parallelo è tutto in mano alla personalità ed alla
cultura del posto. Gli Arnioe di Aron Scharfegger, polistrumentista
e voce della band, hanno una propria terra, come in Europa l’ha
Steven Wilson dei Porcupine Tree, Blackfield, No Name etc. E’
impossibile non fare un parallelo fra questi due artisti, la musica
che compongono è a tratti molto simile, o per meglio dire ha
molti punti in comune, ma qui subentra il distacco dalla Pangea. La
band australiana ha le basi che abbiamo sottolineato ma si evolve
del suo, fornendo un risultato non solo più personale, ma in
alcuni tratti addirittura sorprendente ed unico.
Musica Prog, elettrica grazie ai numerosi interventi di chitarra anche
da parte degli special guest del disco. Si aggira molta Psichedelìa,
a volte con voci filtrate, note sostenute alla Pink Floyd, suoni elettronici
che accompagnano l’ascolto, fanno di questo doppio cd un piccolo
gioiello sonoro. Personalmente non conoscevo l’esistenza di
questa band oggi giunta al quarto disco da studio, per cui non nascondo
il mio piacere all’ascolto e tantomeno la sorpresa in cui mi
sono imbattuto. Vi giuro e chi mi conosce lo sa, nei miei giudizi
sono spesso di manica larga nel dare fiducia e nel rispetto per il
lavoro duro di persone che tentano di esprimere se stessi con il suono,
ma questa volta vado oltre. Un otto è pienamente meritato e
vi assicuro che per me è un fatto rarissimo.
“So Heaven Is Gone” è suddiviso dunque in due cd,
il primo con dieci brani ed il secondo con nove. La produzione sonora
è discreta, mentre la musica varia dal Prog al Rock con sprazzi
notevoli di Psichedelìa. Non ci sono suite, anche se alcuni
brani toccano i dieci minuti. Se Proprio vogliamo trovare una pecca
è quella della voce, forse non ottimale per il contesto sonoro,
ma è poca cosa in confronto a ciò che si ascolta nell’insieme.
Questo è un disco interessante, ragazzi, non perdete tempo
e procuratevelo. Buon divertimento. MS
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