Arthuan Rebis è il nome d’arte di Alessandro Arturo Cucurnia,
un polistrumentista laureato in musica e che si esprime in diversi
campi artistici, inoltre è appassionato di esoterismo e di
filosofie orientali. Lo troviamo coinvolto in vati progetti musicali
come In Vino Veritas (che abbiamo recensito), The Magic Door e Antiqua
Lunae.
L’eclettismo di Alessandro si riflette in questo lavoro ricco
di suggestioni. Ad un ascolto superficiale sembra uno dei tanti dischi
di rielaborazione della musica celtica, però i riferimenti
sono molteplici e in qualche modo sono da ricercare nelle diverse
passioni di questo personaggio, che poi sono in buona parte quelle
esposte in apertura. Lungo tutto il disco si respira questa aura di
misticismo e molti sono i simboli a cui viene fatto riferimento, viene
offerto un percorso molto più serio e profondo rispetto ad
altri apparentemente simili. Brani dal sapore sciamanico si fondono
con altri più poetici, dando vita ad un folk oscuro e misterioso.
Chiude il disco una sentita cover di Diana degli indimenticabili Comus.
Sacred Woods è un disco molto piacevole ad un livello superficiale
ma che sa essere anche spiazzante se lo si vuole scavare. GB
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