Darrel Treece-Birch è un polistrumentista noto per la sua militanza
nei Ten, una storica formazione inglese di rock melodico. In questo
suo progetto suona praticamente tutto ma si è circondato da
diversi amici che prestano il loro contributo in singoli brani.
Il gusto per il rock melodico è presente in ogni microsolco
di questo disco che alterna brani dal solido impianto rock a ballate.
Il brano di apertura, Millenium, è muscoloso, dominato da un
mid tempo che ricorda vagamente i Whitesnake, grazie anche alla voce
roca di Stephane Honde. Round And Round è sempre cadenzata,
con un elegante melodico vocale, avrei preferito un po’ più
di potenza. Light In The Darkness onestamente mi ha ricordato le canzoni
melodiche italiane degli anni ’70, tipo Collage o Camaleonti,
per questo non sono riuscito ad apprezzarla. Molto meglio la nervosa
Better Way, che ha ritmiche al limite del prog e un incedere carico
di tensione. Laniakea è un’altra ballad un po’
più riuscita della precedente, anche se non si può dire
che sia molto originale, bello però l’assolo di chitarra
di Eoin De Paor, che canta anche il brano. La title track è
sicuramente uno dei pezzi più riusciti dell’album, dominata
da un giro elettrico che finalmente non suona come qualcosa di già
sentito. Three Lights è la terza ballata dal sapore vagamente
folk, la migliore delle quattro presenti nel disco. Anche la conclusiva
The Robins That Flew Away è una ballad, vagamente pinkfloydiana
nel solo di chitarra, una conclusione mesta che lascia un sapore un
po’ amaro.
Sicuramente Darrel è un bravo musicista, le sue composizioni
però sembrano vagamente autoindulgenti e questo per me non
è certo un pregio. GB
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