Rock Impressions

Atlantropa Project ATLANTROPA PROJECT - Atlantropa Project
Progressive Promotion Records
Genere: Prog
Support: CD - 2017


Costruire una grande diga, prosciugare il Mediterraneo, conquistare nuove terre, unire l'Africa e l'Europa, creando pace. Questa era l'idea utopica dell'ingegnere Hermann Sörgel nel 1920 denominata Atlantropa Project, e questa è l’idea di un concept musicale creato da Atlantropa Project oggi in Germania nel 2017. A proporre questa opera di Progressive Rock sono numerosi musicisti, Lothar Krell (tastiere), Heinz Kuhne (chitarra), Michael Wolff (voce), Elinor Pongracz (voce), Wahrmut Sobainsky (batteria), Michael Wollesky (basso), Ralph Brandmuller (chitarra) e Tony Clarck (voce narrante, chitarra).

Una degna opera Rock nel cd va necessariamente accompagnata da un libretto quantomeno sostanzioso, e così è. In esso tutti i dettagli del caso.
Tanti musicisti, numerosi special guest, tutto questo lascia adito ad un mix di esperienze e quindi di generi musicali, per questo “Atlantropa Project” è un calderone Rock a tutti gli effetti.

Ventitré tracce congiunte, ad iniziare da “A Continent Of Joy”, un intro narrato ed evocativo, con il compito di spiegare all’ascoltatore quale viaggio si va ad intraprendere. E le chitarre elettriche iniziano “The Great Maker” (suddiviso in tre parti), un sound che potrebbe benissimo uscire dalla discografia degli Ayreon, ma il Prog Rock più tradizionale è già dietro l’angolo, Genesis compresi, quelli periodo “Wind And Wuthering”. Sprazzi Ritual e Spock’s Beard fanno capolino di tanto in tanto e l’ascolto diventa sempre più intrigante. Altra canzone suddivisa in tre parti è la successiva “Time To Bid Goodbye”, qui il suono diventa immagine evocativa, in un crescendo sonoro sempre d’impatto. Le melodie sono di facile memorizzazione e gradevoli, pur trattandosi di Prog Rock la formula canzone è comunque rispettata.

L’esperienza dei musicisti si palesa numerose volte sia a livello compositivo che tecnico/strumentale, i paragoni con band famose sono davvero molteplici, ad esempio in “They Want To Steal The Ocean” anche i più preparati di voi noteranno un richiamo agli americani Glass Hammer.

Un dolce arpeggio apre “Gotta Steam The Greedy Water” e la voce femminile di Elinor Pongracz ipnotizza. “Walk Across The Sea” ritorna verso sonorità Ayreon, ma questa volta quelli più sognanti e spaziali. Tutto scorre velocemente e senza intoppi di sorta, la dolcezza di “Mare Nostrum Dream” coccola, mentre “When We All Speak Atlantropan” è la più lunga con i suoi nove minuti di musica, qui ovviamente la band riesce a mostrare al meglio le proprie capacità artistiche. “Dream My Dream” è sognante e martellante nell’incedere, ma è con “Star Atlantropa” che il combo si gioca il Jolly. Suddivisa in tre parti anche lei, ha nell’interno buoni riff, arrangiamenti gradevoli e buone melodie, probabilmente il singolo dell’album. Il disco finisce con “Reprise” ed il cerchio è chiuso.

“Atlantropa Project” è un prodotto che mi sento di consigliare a tutti gli amanti della musica in senso generale, non soltanto a quelli di un settore preciso. Nel frattempo io mi auguro di riascoltarli presto in un nuovo progetto! MS




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