Gli Atomic Rooster sono una delle band cardine dell’hard rock
inglese, più oscuri dei Black Sabbath e più heavy di
tanti gruppi del periodo, dominati dall’hammond travolgente
di Vincent Crane hanno conquistato uno status da culto e, nonostante
del nucleo originale non sia rimasto nessuno, il cantante Peter French
(ora uscito per riformare i Leaf Hound, altra formazione da riscoprire)
insieme al chitarrista Steve Bolton li hanno riportati in vita e hanno
affidato le tastiere al talentuoso Adrian Gautrey, nato il giorno
in cui è morto Crane e considerato per questo la sua reincarnazione.
Non incidevano un nuovo album dal 1983, ma dal 2016 hanno iniziato
a fare tour. Finalmente esce questo materiale nuovo e la magia riprende
vita nei dieci brani proposti, un concentrato di heavy rock nella
migliore tradizione della band. Ritroviamo le atmosfere tenebrose
e i riff taglienti di chitarra e organo. Nel disco non c’è
nemmeno un momento di stanca o di calo, sembra davvero che il gruppo
abbia ritrovato la propria identità e ci regala un album degno
di stare al fianco dei loro classici. Certo non è un disco
che guarda al futuro, ma non è nemmeno musica nostalgica, l’energia
scorre forte e per tutti quelli che amano questo sound il mito rivive.
GB
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