Questo disco uscito nel 2022 è arrivato solo adesso nel mio
stereo, un grave ritardo e la cosa mi dispiace perché è
un bel disco. Gli Auge sono un trio toscano composto da Mauro Purgatorio
alla voce e ai sintetizzatori, Sara Vettori al basso e Matteo Montuschi
alle chitarre. Per la batteria troviamo come ospite Flavio Ferri.
Musicalmente si muovono nel post rock a tinte dark con testi in italiano.
Questo è il primo album, in precedenza hanno pubblicato un
Ep, nel 2021, mentre è uscito di recente il secondo disco in
studio.
La prima cosa che mi ha colpito è la profondità del
loro sound, una sorta di incrocio tra Cure, Depeche Mode e Afterhours,
con una spiccata attitudine gotica. Con la dark wave sono cresciuto
e sentire una band utilizzare i canoni di questo stile musicale mi
fa sempre piacere, in particolare se riescono a farlo in modo personale
e gli Auge ci riescono. Belle le chitarre di Matteo, che riescono
sempre a creare le dinamiche giuste, merito anche del basso pulsante
di Sara, che si dimostra efficace. Alle musiche aggiungiamo i testi
profondi, con un buon uso dell’italiano e un cantato convincente.
Il gruppo dimostra di saperci fare e ha confezionato un disco che
avvolge l’ascoltatore e lo guida in questa dimensione drammatica,
un “purgatorio” moderno tra sogno e realtà. Interessante
anche la personale rilettura di Anima Latina di Battisti e Mogol.
La visione del gruppo possiede un’aura malinconica, che riflette
le difficoltà relazionali che quotidianamente affrontiamo,
trasponendole in una musica di grande fascino. GB
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