Gli Aurora Lunare danno alle stampe il secondo album dopo dieci anni
dalla pubblicazione dell’esordio, nel mentre hanno partecipato
a diverse operazioni di tributo ad artisti che militano nell’area
prog. I brani del presente disco sono stati quindi composti in un
arco temporale lungo. La band è composta da Mauro Pini alla
voce, Stefano Onorati al piano, synth e alla chitarra elettrica, Luciano
Tonetti al basso e ukulele e Marco Santinelli alla batteria. Come
ospiti troviamo Alessandro Corvaglia e Raffaella Izzo alla voce, Gianluca
Milanese al flauto traverso e Giuseppe Tonetti al bouzouki.
Le musiche e i testi sono decisamente prog, non c’è ombra
di dubbio, anche se non si tratta di un’operazione “nostalgia”,
il gruppo cerca un linguaggio personale si sente un profondo lavoro
sui suoni. Il tema trattato nei testi è filosofico e parla
di questo “terzo luogo” come di uno spazio tra il bene
e il male, un posto di equilibrio, che a volte è più
difficile da trovare rispetto ad una scelta decisa, però è
anche profondamente umano. Le musiche riflettono questo nervosismo,
partiture dark si alternano a impennate di luce in un continuo alternarsi
di situazioni, come del resto accade nella vita di ciascuno di noi,
sempre chiamati a fare delle scelte con esiti che non sono quasi mai
prevedibili, dove il bene può portare al male e viceversa.
Disco intrigante e interessante, che mostra personalità e una
buona ricerca. Un lavoro dove l’appellativo “prog”
è segno distintivo e quanto mai azzeccato. GB
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