Rock Impressions

Etc ETC - Tales of Ardor and Deceit
Record Heaven


Siamo al secondo album per i danesi ETC che si confermano essere una band di grande talento narrativo. Il disco è stato registrato nel 2001 e oggi viene finalmente distribuito in modo dignitoso.

Gli ETC sono un duo composto dal polistrumentista Frank Carvalho, sue tutte le composizioni, e dal batterista Johnnie Mc Coy coadiuvati da vari ospiti. Lo stile del gruppo è debitore del miglior prog settantiano di scuola Genesis, Yes e King Crimson, da ognuno di questi gruppi hanno preso qualcosa per elaborare il loro sound che risulta affascinante, da Genesis e Yes hanno preso l'amore per una musica avventurosa ed elegante, complessa e coinvolgente al tempo stesso; dai King Crimson hanno preso il senso drammatico e la forza espressiva. In questo senso non sperimentano nuove sonorità, ma rielaborano col proprio gusto un genere che ha fatto storia, ma ci sono anche molti altre sonorità che emergono da questo album.

Il disco si basa sul concept di una storia di amore e potere politico ambientata nell'Europa di fine medioevo. Le otto tracce che compongono questo cd sono molto complesse ed articolate, da il via la suite "The Song of Marsh Stig", un brano carico di tensione e pieno di idee e si incomincia a cogliere la forte personalità dei nostri nei passaggi arditi e nei cambi di tempo che nulla hanno di dimostrativo, ma servono a tessere delle interessanti trame narrative. "Songs" è una traccia delicata con delle armonie molto particolari. A seguire troviamo tre brani stumentali, il primo è "Kentish Suite", piuttosto classico e scontato pertanto non è particolarmente interessante, anche se è un ottimo esempio di seventies prog. "The Lady of Castela" è, invece, uno degli episodi più belli e intensi, si parte con una chitarra "portuguesa" veramente incantevole poi il brano si snoda alternando diverse atmosfere molto delicate in un continuo crescendo. "Lament" è un pezzo breve e molto pinkfloydiano. "The Ghost of Yang è un'altra lunga suite divisa in due parti ricche di trovate di grande efficacia, pur restando in canoni molto classici, con momenti atmosferici che si alternano a galoppate epiche.

Tales of Ardour è un disco bellissimo e sono sicuro che vi piacerà. GB


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