Gli
Exawatt sono una band Metal Prog italiana dedita a melodiose sonorità,
molto vicine agli anni ’90. Provenienti da Umbertide ( Perugia)
sono un sestetto composto da Luca Benni alla voce, Cecilia Menghi
alla voce, Daniele Palloni alla chitarra, Andrea Corsetti alle tastiere,
Francesco Strappaveccia al basso e da Stefano Coletti alla batteria
e percussioni. Con “Among Different Sights” giungono al
secondo lavoro da studio dopo “Time Frames” (Deadsun Records
2006), disco che giunge comunque tardivamente rispetto l’anno
di formazione della band che risale al 1991. Con la masterizzazione
di Markus Teske (Dominici, Vanden Plas…), gli Exawatt propongono
nel loro cd una musica che ha differenti caratteristiche ed altrettanti
punti di riferimento che variano dai primi Dream Theater ai Kamelot,
passando per il Prog Metal melodico in generale. Molta carne al fuoco
in “Among Different Sights”, suddiviso in dieci tracce
con una bella copertina disegnata dall’artista portoghese Augusto
Peixoto.
Sin dalle prime note di “Red Sin” si percepisce l’importanza
delle linee melodiche, così delle coralità espresse
da Luca e Cecilia. Nessun acuto inarrivabile ma interpretazione sentita
dei brani, tutto questo fa si che l’ascolto resti concentrato.
Gustosi i solo di chitarra sopra le tastiere che fanno da accompagnamento.
Non solo Dream Theater, ma anche buon Rock dalle sfumature Hard’n
Blues il tutto guarnito dalla classica ed inconfondibile fantasia
italiana. Importanti le ritmiche come ad esempio in “Tomorrow”,
il duo Strappaveccia Coletti è ben rodato e l’intesa
è ottima, offrendo variabilità all’ascolto. Questo
brano è semplice da memorizzare e Cecilia lo esalta con la
voce, ma ancora una volta è il solo strumentale a colpire nel
segno. Gli Exawatt hanno capito che la linea melodica è più
importante di mille tecnicismi, per cui lavorano su partiture dirette
e coinvolgenti come ad esempio nell’ottima “Garden Of
The Dark Lord”, dove ancora una volta le linee vocali si alternano
e si intersecano fra di loro. Ci sono brani classici Metal Prog, quelli
che non si spostano di una virgola dai canonici binari, con cambi
di tempo, tastiere in evidenza e quant’altro, uno dei migliori
risulta “Exa What?!”, perlomeno è uno dei miei
preferiti. Da esso fuoriesce tutta la cultura musicale della band.
Per cercare gli Exawatt più intimistici, bisogna giungere ad
“Awake In The Cosmic Dream”, con un intro voce e piano
davvero coinvolgente e toccante. D’atmosfera il sax dell’ospite
Marco Bifolchi in “Lucid Dream” e in “My Friend”,
due brani dove la band tira fuori i muscoli in un songwriting quantomeno
variegato e di classe. Alla fine del disco si ha pure una traccia
fantasma dedicata ad una delle band più importanti della storia
del Rock, i Supertramp con “Breakfast In America”. Godibilissima
e metallica quanto basta, certo è che la fantasia al sestetto
non manca di certo.
In conclusione “Among Different Sights” è un disco
davvero bello sotto molti punti di vista, scorrevole e con una pulizia
sonora che fa da evidenziatore. Mi auguro che per poter riascoltare
un simile lavoro dalla band non debba attendere così tanti
anni come è successo con il primo album. Io mi sono divertito
e spero che questo accada anche a voi. Non solo Dream Theater, qui
c’è molto altro. MS
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