Il progetto della vichinga Andrea Nebel Haugen è al terzo capitolo
discografico e la proposta musicale non cambia rotta: folk nordico
riletto e reinterpretato, ma sempre molto fedele alla tradizione sia
per l'uso di strumenti etnici come le cornamuse, le percussioni, i
flauti dolci e altro ancora, sia per la ricerca di tipiche melodie
ed atmosfere prorpie della musica folk.
Dieci brani per descrivere un mondo sospeso fra passato e presente
con una tensione drammatica costante che domina l'ascoltatore come
una cappa ferrea, unico neo una certa fastidiosa ripetitività
nelle atmosfere dei brani, che non si somigliano tanto come melodie,
ma per come sono strutturati.
Paganesimo, malinconia e ritualismo sono altre chiavi di lettura della
proposta musicale di Andrea, che non vuole fare una lettura nostalgica
della tradizione folk, ma che tende, invece, ad offrire un contributo
molto personale ed attuale. Una triste riflessione sui tempi moderni
cercando nelle radici della nostra cultura delle chiavi di interpretazione.
Gli Hagalaz' Runedance sono una voce molto interessante del vasto
panorama folk per la ricerca di uno stile molto personale che eleva
la loro proposta sopra la media. GB
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