L’opera seconda dei lombardi ISDT esce sotto la supervisione
di Fabio Zuffanti a cinque anni di distanza dal debutto. Il quartetto
ha scelto di cimentarsi con un tema molto ambizioso, prendendo come
spunto dei passi della Genesi, in qualche modo riallacciandosi ad
alcuni capisaldi del passato come La Bibbia de il Rovescio della Medaglia,
ma esistono diversi lavori meno conosciuti che hanno affrontato musicalmente
queste tematiche. Il taglio dato a quest’opera non è
certo “confessionale”, onestamente i testi mi sono sembrati
abbastanza ermetici e molto poco fedeli ai testi sacri, ma non essendo
spiegate le intenzioni della band non posso avanzare ipotesi su questo
argomento. Quindi mi limito a segnalare che i contenuti biblici sono
interpretati molto liberamente.
Musicalmente il disco è molto complesso, mescola diverse sonorità:
prog classico, psichedelia, etno folk, hard rock, heavy metal e altro
ancora in un vero caleidoscopio musicale. Ma, forse anche grazie alla
sapiente guida di Zuffanti, tutto appare coeso e in qualche modo ordinato,
nel senso che, nonostante la quantità di carne messa al fuoco,
il disco scorre fluido. Buone le parti strumentali, anche nei passaggi
più articolati. L’integrazione dei testi, che sono in
italiano, con le musiche non è sempre scorrevole, del resto
questo è un problema annoso nel prog tricolore e di non facile
soluzione, però il risultato nell’insieme è apprezzabile.
Forse il tema trattato avrebbe meritato una maggiore profondità
nei testi, però ho apprezzato molto tutto il progetto, che
mi ha colpito fin dalla grafica ricercata, degna di un classico del
prog. GB
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