Dopo Il Segno del Comando e I Compagni di Baal ecco che un’altra
serie televisiva da culto viene omaggiata: Spazio 1999. Non ci sono
legami diretti fra questi progetti, se non l’idea originale
di creare musiche che più o meno direttamente si ispirano ai
suddetti sceneggiati. Un’operazione che in qualche modo è
stata condizionata dal lavoro di etichette discografiche come la Black
Widow, la Musea (in collaborazione con Colossus) e oggi anche la Lizard.
In fondo il motore primo è l’arte in tutte le sue espressioni,
l’arte in quanto forza propulsiva, perché la sua vera
forza è la capacità di stimolare, di creare interesse,
di generare impulsi che si traducono in gesti artistici e questo abbraccia
tutte le forme espressive.
Così ecco un “nuovo” supergruppo composto da nomi
importanti della scena progressive e sperimentale del nostro panorama.
Troviamo Alessandro Seravalle, Mirko Baruzzo, Milo Furlan, Gianluca
Tassi come nocciolo del progetto, poi ci sono come ospiti Lorenzo
Giovagnoli, Simone D’Eusanio e Mariano Bulligan. La musica proposta
è molto varia, possiamo parlare di prog in senso più
alto, perché è una mescolanza di generi e sperimentazioni,
si spazia dallo space rock al metal, dalla musica d’avanguardia
all’elettronica, con composizioni molto varie e visionarie,
che offrono più chiavi di lettura.
La copertina spettrale offre una chiave di lettura, si tratta di musica
oscura e teatrale, da non confondere con una possibile “soundtrack”,
perché la tensione descrittiva offre più la possibilità
di un viaggio interiore che non necessita di immagini visive.
Il disco esce in cd e vinile con arrangiamenti diversi e anche diverse
track list. In ogni caso questo album è un disco destinato
a lasciare un segno profondo, un nuovo gioiello per arricchire le
vostre discografie. GB
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