Difficile farsi strada nel panorama internazionale se vieni da un
paese considerato musicalmente “marginale” come la Svizzera,
nonostante questo ci sono dei casi di artisti di quel paese che sono
riusciti a ritagliarsi uno status internazionale come i Krokus e i
Celtic Frost per fare due esempi. Gli Island purtroppo sono rimasti
un fenomeno per veri cultori musicali.
Nati negli anni ’70 hanno dato alle stampe questo unico album
registrato a Milano in dieci giorni tra luglio e agosto del 1977 sotto
la guida di Claudio Fabi (direttore della Numero Uno, ha contribuito
a lanciare la PFM e molti artisti italiani). Pictures è un
vero gioiello prog, oggi molto ricercato sul mercato del collezionismo.
Influenzati dai VDGG e Gentle Giant, hanno composto una musica personale,
oscura e fiabesca che avrebbe meritato di garantire un futuro a questa
avventurosa formazione. Il disco apre con la breve Introduction, che
subito ci trasporta in una terra oscura e misteriosa. Un intro molto
cinematografica. La seguente Zero mostra il gruppo alle prese con
un jazz rock di grande spessore, che fa tesoro anche della scena Canterbury.
Uno strumentale complesso in cui la band fa prova di una poderosa
preparazione musicale. La title track è più onirica,
con un cantato che ricorda Hammill e intriga l’ascoltatore con
le sue trame. Si tratta di una suite teatrale, composta di molte parti
che si mescolano come i colori di un caleidoscopio, tanto che si può
parlare anche di art rock. Herold and King è uno dei momenti
più folli del disco, mescola musica da camera, jazz, rock,
improvvisazione, rumorismo e a tutto si aggiunge un profondo senso
drammatico. Here and Now è retta per buona parte da una batteria
scatenata, per poi diventare onirica, anche qui non mancano colpi
di scena, per finire nuovamente con la batteria che incalza l’ascoltatore.
Come bonus track c’è Empty Bottles, una vera suite di
oltre ventitre minuti che nonostante una registrazione “domestica”,
mostra tutta la grande potenzialità di questi artisti.
Basta un ascolto superficiale per capire il motivo per cui questo
disco è diventato un “oggetto del desiderio” dei
più affannati collezionisti e in questo caso vale davvero la
pena di mettersi alla ricerca di questa vera gemma. GB
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