La cantante Manou e il chitarrista Sebastian Eder hanno dato vita
a questa nuova band chiamando alcuni prestigiosi musicisti come il
batterista Tal Bergman (Joe Bonamassa, Joe Zawinul, BB King, Roger
Daltrey, Billy Idol), il bassista Kevin Moore (The Persuaders, Titus
Turner) e il tastierista Anders Olinder (Glenn Hughes, Peewee Ellis,
Peter Gabriel) per realizzare un album di blues rock moderno e non
convenzionale. Il rock blues è un genere che in apparenza sembra
essersi cristallizzato su alcuni canoni, ma chi lo segue con attenzione
sa che ci sono diversi artisti che cercano di innovarlo con nuovi
linguaggi, anche se la “tradizione” ha sempre il suo peso.
I brani presenti su questo debutto effettivamente sono freschi, il
lavoro sui suoni è stato meticoloso e la chitarra brilla con
fraseggi mai banali o prevedibili. Oltre al blues troviamo il funky
come in “This is My Time”. Un disco energico, senza mai
esagerare con la distorsione, la voce di Manou è ruvida al
punto giusto e vibra con l’intensità dei pezzi. Le ballate
presenti sono i momenti più deboli, tipo “Six Dusty Winds”,
carina, ma non graffia. Nell’insieme però il disco funziona.
Di certo non è facile scrivere delle canzoni in questo genere
che siano innovative, in buona parte gli Ivy Gold centrano l’obiettivo,
anche se forse manca un singolo che trascini in alto il disco, in
ogni caso la band sembra partita col piede giusto e già col
prossimo album potrebbero fare il colpo grosso. GB |