Dal Giappone ecco una nuova formazione di talento al debutto discografico.
Il quartetto è composto da Masahiro Uemura alla chitarra e
tastiere, Yan al basso, Koro Uemura alla batteria e Miori Naritomi
alla voce in tre tracce.
I nostri sono autori di un prog sinfonico di ottima fattura anche
se non particolarmente originale. I brani sono per lo più strumentali,
con lunghi inseguimenti fra chitarra e tastiere e sono retti da un'attitudine
sinfonica incline alla contemplazione.
"Dharani" da il via con il suo incedere epico e solenne,
anche se molto scontato. L'apertura di "A Voice in Blue"
fa pensare a un brano quasi elettronico, ma le ritmiche aggiustano
il tiro, il brano è dinamico con un cantato molto dolce. "Forest
Fairies" per metà è new age, poi cambia inserendo
prima una sezione più prog e chiude con una parte molto malinconica.
"Sunset" è un lento triste e smelenso. "Eternity"
prosegue in questa ricerca di suoni rarefatti e minimali, una ricerca
estetica che molti possono trovare noiosa e pesante, ma non è
priva di un certo fascino. "Land Of Spirits" ci riporta
su territori più familiari, il suo incedere rock rende più
fruibile il brano. Questa alternanza si ripete nel resto del cd con
altri buoni momenti in "Into Existence", "Sensitive
Air" e "Gleam".
Una musica che non graffia mai, anzi che cerca proprio il contrario,
un prog rassicurante che ricorda le colonne sonore di certi film romantici
degli anni settanta, in definitiva un bel disco, ma da ascoltare prima
dell'acquisto. GB
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