Con imperdonabile ritardo ho recuperato questo disco uscito nel 2016,
debutto discografico della band beneventina dal nome suggestivo, che
non nasconde la passione per il prog. A questo disco ne è seguito
un secondo nel 2018. Il gruppo propone un prog metal tecnico che trae
ispirazione sia dai gruppi storici come il Banco e Le Orme, sia da
Dream Theater, Liquid Tension Experiment, Porcupine Tree e Haken.
Il presente disco ruota attorno ad un concept ideato da Alfredo Martinelli
e narra una contrastata storia d’amore in epoca passata, questa
viene trasposta in musica con enfasi epica. La band presenta una più
che buona padronanza tecnica e mette in evidenza le singole abilità,
ma soprattutto mi ha colpito la loro abilità nel costruire
testi in italiano che funzionano musicalmente parlando. Inserire la
nostra lingua in strutture musicali complesse (parlo del prog rock
e del metal ovviamente) ha sempre rappresentato un compito difficile
e in alcuni casi penalizzante. Non per questa band che devo dire ha
svolto un ottimo lavoro ed ha integrato bene i testi alle musiche.
Ecco così che abbiamo questo disco potente e convincente. Pur
avendo seguito molto il prog metal fin dagli inizi del genere, negli
ultimi tempi mi ero un po’ allontanato ma questo disco mi ha
colpito per qualità e bravura dei musicisti coinvolti. Visto
che sono passati diversi anni dalla pubblicazione del loro secondo
ed ultimo album, spero tornino presto con nuove cose. GB
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