Una volta venivano chiamati con disprezzo “b-movie”, ma
col tempo sono diventati un fenomeno di culto, omaggiati da un folto
pubblico e anche da qualche cineasta della cerchia di quelli che contano.
Oggi quel modo a volte un po’ naif di fare cinema è guardato
col dovuto rispetto. Non a caso nascono anche progetti musicali che
si ispirano sia alle colonne sonore tipiche del periodo, sia alle
atmosfere, come questi musicisti, che prendono spunto dalla filmografia
horror di maestri indiscussi come Lucio Fulci, Dario Argento e Pupi
Avati.
La Stanza delle Maschere è un progetto voluto dal chitarrista
e bassista Domenico Lotito (Strange Here), che è il compositore
delle musiche e da Angelo Sposito, che ha composto i testi insieme
ad Tiziana Radis, alle tastiere troviamo Roby Tav e alla batteria
Davide Caragnano. Angelo declama i testi, mentre Tiziana canta alcuni
brani. Come special guest troviamo Alexander Scardavian (Strange Here).
Ovviamente le atmosfere sono cupe, un doom fortemente venato dalla
psichedelia, si possono intuire echi di Paul Chain e comunque di tutta
la musica nera a cui Domenico si è ispirato riuscendo a trovare
sempre un linguaggio personale. Come ho descritto all’inizio
la fonte principale sono le atmosfere dei film e devo dire che il
risultato è fortemente suggestivo. Forse la recitazione dei
testi non mi entusiasma come scelta di fondo, ma rende molto teatrale
il tutto.
Un titolo che ha già tutte le caratteristiche per diventare
un classico del dark rock e un must per la casa discografica genovese.
GB
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