Debutto discografico per questa band di Imola che propone un heavy
prog molto ben strutturato e piuttosto oscuro, che dovrebbe interessare
anche gli amanti della scuderia Black Widow. La voce del cantante
Francescci Ronchi mi ricorda abbastanza quella del mitico Bud della
Strana Officina e in un certo senso della band toscana questi musicisti
hanno preso anche la grinta. Il loro sound è una energica miscela
di tradizione e modernità, senza eccedere nel guardare indietro
o avanti.
L’album si compone di sette brani mediamente lunghi, con belle
parti strumentali e buone melodie vocali. L’uso dell’italiano
è sempre problematico ma riescono abbastanza bene a farlo rockare
nonostante i testi siano complessi. Quello che colpisce all’ascolto
è la varietà di situazioni proposte, davvero bravi a
disegnare atmosfere cariche di tensione e mistero. Tecnicamente si
tratta di musicisti preparati, i duetti tra il chitarrista Nello De
Leo e il tastierista Cristiano Costa sono tutti da godere, mentre
la sezione ritmica composta da Lorenzo Marani al basso e Jacopo Cenesi
alla batteria si dimostra affiatata e potente.
Una prima prova che promette molto bene, se da un lato la platea per
questa band potrebbe essere un po’ limitata, il tempo potrebbe
mostrare che sono musicisti che hanno molto da dare. GB
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