Rock Impressions

Lunocode - Celestial Harmonies LUNOCODE - Celestial Harmonies
Spider Rock
Distribuzione italiana: si
Genere: Prog Metal
Support: CD - 2012


Nati nel 2004 in Umbria col nome di Anima, danno alle stampe un cd demo che viene accolto bene dalla critica, nel 2010 la cantante Cecilia Menghi, dopo la registrazione di un Ep, decide di lasciare il gruppo e la band cambia nome in Lunocode. Alla voce oggi troviamo Daphne Romano, mentre sono rimasti tutti al loro posto i fratelli Paride e Perseo Mazzoni rispettivamente a chitarre e tastiere e batteria, il chitarrista Giordano Boncompagni e il bassista Francesco Rossi. Il sound proposto dai cinque è un prog metal molto tecnico con cantato femminile, che per quanto possibile non si rifà in modo palese ai soliti modelli, anche se oggi è sempre più difficile avere un sound personale.

Il disco si snoda su quattro brani più una suite divisa in sei parti. Si parte con “Sin Cara” che viene aperta da una specie di marcia militaresca, che ben presto si trasforma in un prog metal serrato e molto tecnico, il ritmo è molto frenetico, a tratti rabbioso, anche se colpisce più la tecnica della melodia del pezzo e questo alla lunga non premia l’ascolto. “Heart of the World” parte più riflessiva, con un piacevole intreccio di chitarra e flauto, anche il cantato di Daphne è più morbido, il tutto assume un sapore onirico, più propriamente prog e molto meno metal, ne beneficia l’ascolto. “Indifference” ritorna al metal, ma stavolta la struttura armonica del brano è meno auto indulgente e il nervosismo espresso risulta più intrigante, il finale poi è molto lirico ed emozionale. “Misty Visions of An Ordinary Day” è un mix degli elementi sopra descritti, la band ha buone idee, che in questo caso mi ricordano certi gruppi di prog raffinato come i Magenta. La suite “The Origins of Matter and Life” è piuttosto complessa e difficile da raccontare in dettaglio, di certo al gruppo non manca una certa visionarietà, ci sono molte buone idee e anche qualche momento che non gira come dovrebbe, ma nel complesso il bilancio è sicuramente buono.

I Lunocode sono una band in cerca di una forma artistica che appare ancora incompiuta, ma gran parte del lavoro è stato fatto, adesso devono cercare di portare a frutto i tanti anni di lavoro, lasciar perdere qualsiasi influsso esterno e cercare per quanto possibile una via personale, potrebbe essere dietro l’angolo. GB

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