Della serie “a volte ritornano” vado a recensire il disco
di rinascita di questa band la cui fama non ha saputo valicare i confini
della terra d’origine, il Belgio, che raramente ha esportato
i suoi artisti.
Il gruppo nasce nella seconda metà degli anni 70 e ha inciso
fino nei primi 80. Di quel periodo conosco solo un disco dell’81,
che proponeva un hard rock non molto personale anche se di buona fattura.
Con mia grande sorpresa oggi si ripresentano con la stessa formazione
di allora, ma la musica è decisamente cambiata. Con un certo
stupore trovo nel disco una prima serie di pezzi che richiamano fortemente
alla mente le progressioni sonore di King Crimson e Anekdoten, con
suoni decisamente al passo coi tempi e una marcata impronta oscura.
Poi a metà lavoro si sterza bruscamente verso una serie di
pezzi che si dividono fra piacevoli brani melodici in stile pinkfloydiano
e sanguigne heavy blues songs decisamente Led Zeppelin oriented. Se
volete è un miscuglio un po’ sconcertante, ma, essendo
di buona qualità, non diminuisce il pregio di un disco che
riesce a proporre suggestioni diverse.
Personalmente considero un pregio la capacità di comporre canzoni
molto varie, mentre mi annoiano terribilmente i dischi che dall’inizio
alla fine sono tutti uguali. Non è un disco fondamentale, ma
di sicuro non mancherà di piacervi. GB
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