La storia dei Malombra è piuttosto articolata, la band pubblica
il primo album nell’ormai lontano 1992 e oggi arriva il terzo
capitolo di una storia che si dipana in una specie di continuum interrotto
solo per chi guarda al tempo come qualcosa che brucia veloce. T.R.E.S.
è un titolo carico di significati, allude in parte al romanzo
di Eco, Il Pendolo di Foucault, e in parte a tutti i significati esoterici
del numero “perfetto”. Poi potremmo accennare al fatto
che questa band rappresenta la storia dell’etichetta genovese,
sono praticamente il perfetto biglietto da visita della label, hard
prog oscuro alla sua massima espressione.
C’è poco da discutere questa band sprigiona un fascino
oscuro totale, il primo approccio è legato alle grafiche che
sono sempre state molto azzeccate, poi la musica, labirintica, ossessiva,
dannatamente dark, fuori dai canoni conosciuti, pur essendo radicata
in una tradizione che parte dalla fine degli anni ’60 e arriva
fino ad oggi, questi musicisti imprimono al genere un’impronta
assolutamente personale. Come se i Black Sabbath si fossero incrociati
con i Death In June con tutto quello che ci può stare in mezzo,
aggiungete una forte vocazione teatrale e tanto esoterismo, che traspare
dalle grafiche, dai testi elaborati e ricchi di spunti, provenienti
in particolare dalla letteratura gotica, e potete avere uno “spazio”
di riferimento in cui collocare la produzione di questa originalissima
band.
Ovviamente un lasso temporale tanto dilatato ha causato i soliti cambi
di formazione, ma la guida del leader Mercy ha rappresentato un punto
fermo in tutto il loro percorso. Musicalmente credo che la band abbia
pochi rivali. Il loro dark rock è assoluto e non lo metterei
in relazione con altre formazioni occulte, si tratta di un unicum
che invito ad ascoltare, in particolare se siete attratti dalla musica
non convenzionale. Poi ci sono i testi e le liriche, che da un lato
sono sia il punto di forza che quello debole. Lo stile del cantante
è quello di una via di mezzo fra la recitazione e il cantato,
con prevalenza della prima, questo non rende sempre scorrevole la
sua performance, perché i testi sono molto ricchi e profondi
e non seguono sempre la metrica. Però la profondità
e la ricchezza degli spunti sono al tempo stesso un punto distintivo.
In ogni caso una band che non vi può lasciare indifferenti.
Bentornati Malombra! GB
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