I danesi Manticora proseguono il loro racconto del circo nero, questa
volta con maggiore personalità rispetto al precedente Part
1. Pur rimanendo legati a certi stilemi di teutonico sound Blind Guardian,
sembrano aver acquisito maggior carisma e feeling.
La band viaggia spedita sui binari dell’Heavy Metal raffinato,
ricolmo di gustosi arrangiamenti. Malgrado il terreno sia gia stato
ribattuto da migliaia di band, in questo “The Black Circus”
non c’è segno di scontatezza e questo grazie anche al
connubio perfetto fra Trash, Folk e perchennò piccoli passaggi
Progressive. Basta ascoltare l’iniziale “Entrance”
per restare colpiti dalla maturità di questa band che in verità
non ritenevo in passato, atta ad una maturazione del genere. Faccio
mea culpa e mi lascio travolgere dagli oscuri passaggi e dalle mazzate
sonore. Un oscuro passaggio fra sogno e realtà, dove il buio
prevale sulla luce e gelide sventate percorrono sulla pelle.
Belli i cori di “Beauty Will Fade”, affascinante lamento
notturno ben supportato dalle chitarre. Non si scherza nemmeno nei
passaggi strumentali della successiva “Gypsies’ Dance
Part 2”, dove sembra tutto semplicemente fluido, ma credetemi
se vi dico che di semplice c’è davvero poco! I Manticora
sanno come non cadere nelle redini della banalità. Larsen è
davvero un cantore di rara efficacia, il concept è ben interpretato
e sembra quasi di assistere ad un film Horror. Cambi di tempo a iosa
e tecnica al servizio del circo sonoro, quasi un dispiacere constatare
la durata del disco che si approssima attorno ai 43 minuti, ma si
sa, il gioco è bello quando è corto.
I Manticora ci insegnano che non è impossibile camminare in
sentieri dove tutto sembra gia essere perlustrato e questo, oltre
alla cristallina produzione, è un merito che novantanove band
su cento non hanno. Nuove leve… benvenute! MS
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