Mattei
è un artista laziale al debutto discografico. Questo disco
potrebbe destare interesse per la presenza di nomi importanti, tra
gli altri troviamo infatti Tony Levin, Fabio Trentini, Jerry Marotta,
Pat Mastellotto e Chad Wackerman, che non hanno certo bisogno di presentazioni.
Ma sarebbe un errore focalizzare l’attenzione su questi musicisti,
perché il disco di Marco merita attenzione per la musica proposta.
Nelle dodici tracce che compongono il disco troviamo influenze molto
diverse, dal folk rock di stampo americano al prog post moderno che
richiama i Porcupine Tree, con alcuni momenti squisitamente pop. In
un certo senso trovo che questo sia un disco cosmopolita, sia per
i tanti ospiti coinvolti, sia per i tanti richiami, che mostrano un
musicista dalla profonda cultura musicale. Oltre a questo è
un disco dal respiro internazionale, prodotto e suonato con grande
cura e attenzione per ogni singolo dettaglio. La varietà espressa
potrebbe anche disorientare qualche ascoltatore, ma in realtà
rende il disco molto gradevole.
Mattei è un musicista tutto da scoprire, che regala molte emozioni
e sembra farlo con una naturalezza sorprendente. GB
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