I norvegesi Meer sono uno di quei gruppi ancora poco conosciuti nonostante
questo sia il terzo album, mentre il primo Ep è stato pubblicato
nel 2012. Autori di un prog post moderno di grande spessore, seguono
l’esempio di altri gruppi della loro area, che pubblicano solo
quando hanno qualcosa da dire e i loro lavori possono anche essere
inframezzati da periodi di silenzio discografico.
Capitanati dai fratelli Johanne (voce) e Knut Nesdal (voce e tastiere),
sono un collettivo di otto artisti, fra cui spiccano una viola e un
violino, inoltre hanno anche un organista. Il sound prodotto è
sinfonico ma non disdegna momenti riconducibili al pop, inteso come
rock raffinato. Musicisti capaci di passare dal jazz a momenti robusti
e muscolosi, sono soprattutto autori di splendide linee melodiche
che incantano ascolto dopo ascolto. Ecco allora queste nuove undici
composizioni ricche di grandi momenti, si parte con l’epica
Chain Of Changes dove si misura subito lo spessore di questi artisti,
con coinvolgenti intrecci vocali e un incedere efficace. Si continua
con Behave, il prog si mescola con melodie di facile presa, ma che
sono apparentemente facili, in realtà c’è un grande
lavoro. Più il disco prosegue e più si respira questa
cura per le grandi aperture, musica che infonde un senso di serenità,
anche nei momenti più oscuri e nervosi.
Chi ama il rock profondo, dove si sposano energia e bellezza, degno
seguace della grande tradizione prog ma capace al tempo stesso di
guardare avanti, troverà in questo disco un ottimo esempio
di musica da amare. GB
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