La voglia di sperimentare e di trovare nuove strade espressive a volte
gioca brutti scherzi ed è il caso di questi musicisti che sono
musicalmente grandissimi, ma troppo ambiziosi e troppo convinti che
basta cercare di dire qualcosa per essere comunicativi.
La musica è superlativa, anche se fortemente debitrice di Black
Widow e King Crimson, che vengono saccheggiati a piene mani, ma i
testi minimali e metafisici sono molto pesanti e il cantato da "teatro
dell'assurdo" non rende certo più digeribile il risultato.
L'ascolto di questo CD è paragonabile ad un viaggio in un folle
e labirintico paese delle meraviglie e da cui, dopo la sorpresa iniziale,
si vuole solo fuggire per tornare alla normalità. L'album è
composto da venticinque tracce per oltre settanta minuti di musica,
un vero tour de force dove si apprezzano i molti momenti strumentali
all'insegna di un prog jazzato ricco di fantasia e di stravaganze,
con continui cambi di tempo e assoli in assoluta libertà, purtroppo
i ripetuti momenti concettuali, privi di tentativi di compiacere l'ascoltatore,
deprimono irrimediabilmente un lavoro altrimenti imperdibile.
Del resto chi cerca di fare arte non deve preoccuparsi troppo se il
suo prodotto piacerà o meno, a me questo disco è piaciuto
solo a metà, voi potreste anche trovarlo geniale. GB
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