Ancora prima di raccogliere informazioni su questa band ho pensato
che il nome fosse preso dal classico album Night of the Demon della
storica band Demon (sembra tutto un gioco di parole), uno dei grandi
nomi della NWOBHM. Ho poi visto che questo power trio californiano
è saldamente radicato nel metal degli anni ’80 ed ha
guidato una rinascita del genere.
Questo album è una raccolta dei loro singoli, che presentano
come b-sides delle cover (da notare che lo facevano spesso anche gli
Iron Maiden), quindi abbiamo quattro brani originali e sei cover,
due degli Scorpions e una rispettivamente di Iron Maiden, Citith Ungol,
Thin Lizzy e i quasi sconosciuti Le Griffe.
Heavy metal potente, vagamente epico ed essenziale, ottimo per esercitare
il famigerato head banging. Da un lato questo disco mi ha veramente
riportato indietro di quarant’anni, non tanto per la nostalgia
che suscita, ma perché i brani originali sono veramente ben
fatti e non avrebbero sfigurato al fianco dei nomi più blasonati
del periodo. Ho sempre amato le cover, perché personalmente
sono state il modo di scoprire tanti artisti che da ragazzo non avevo
altro modo di scoprire, oggi grazie alle nuove tecnologie è
molto facile, al tempo se non avevi amici “esperti” o
riviste, avevi davvero poche informazioni. Le cover per me sono state
il modo di espandere le mie allora scarse conoscenze. in questo caso
conosco bene i gruppi menzionati, tranne i Le Griffe, che quindi sono
una nuova scoperta. Inoltre per fare metal in tre occorre una buona
dose di abilità e questi musicisti dimostrano di averne. Non
a caso in una cover il grande Uli Jon Roth suona come ospite.
Ecco un disco che offre un bello squarcio sul metal di ieri e di oggi,
dove quello che conta è come sempre il cuore e qui ne troviamo.
GB
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