L'inizio anonimo di questo CD (si tratta solo dei primi due minuti)
mi aveva indisposto tanto che mi stavo preparando ad una irrimediabile
stroncatura, ma brano dopo brano sono rimasto letteralmente folgorato
dalla forze espressiva sprigionata da questo folle gruppo.
Provate a immaginare se i King Crimson di Red si dovessero fondere
coi Bauhaus di In The Flat Field? E' sicuramente difficile concepire
con la fantasia cosa potrebbe uscire da due mondi così distanti
(ma non poi così tanto come si potrebbe credere) e i Nnecra
Packe sono riusciti a coniugare due gruppi immensi sfornando un disco
ostico, carico di una violenza inaudita, al limite della capacita
d'ascolto.
Il loro prog sperimentale e sofferto, acido e malsano è un
vulcano in eruzione, vicino per certi versi a lavori recenti come
il superlativo Nucleus degli Anekdoten, ma ancora più aggressivo,
tormentato e angoscioso ed è proprio la lezione della dark
wave che fa la differenza. Nelle poche note a mia disposizione non
vengono citati riferimenti al movimento dark, ma i roboanti giri di
basso, i ritmi tribali delle pecussioni, l'utilizzo di un'elettronica
claustrofobica e le atmosfere estremamente cupe sono dei riferimenti
fin troppo espliciti e negarli sarebbe ridicolo. Le otto composizioni
strumentali presenti sul CD hanno il potere di inchiodare l'ascoltatore
e di ammutolirlo, questo è un disco che si ama o si odia e
che non può lasciare indifferenti.
Certo non è un disco facile o riposante, ma ha dei contenuti
estremamente interessanti, è un disco scomodo e per questo
immenso. GB
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