Panunzi (Fjieri) è un artista che nell’ambiente si è
costruito una solida reputazione, anche se il suo nome non è
ancora particolarmente conosciuto. Al suo attivo vanta collaborazioni
di tutto rispetto come quelle con Gavin Harrison (Porcupine Tree)
e Tim Bowness (No-Man) presenti su questo album, in precedenza troviamo
Theo Travis, Andrea Chimenti, Giancarlo Erra, Markus Reuter e diversi
altri.
L’universo musicale presentato da Stefano è piuttosto
ampio ed esplora ambiti musicali diversi, con una spiccata propensione
alla sperimentazione, pur nella ricerca di sonorità piacevoli.
Si va dal prog post moderno al jazz alla new wave ottantiana. Il tessuto
di conseguenza è ricco, esprime il prog nella ricerca di sonorità
e ritmi non banali, il jazz traspare nella tecnica esecutiva e il
gusto per le melodie ottantiane garantisce quella “leggerezza”
che smussa le asperità che la voglia di esplorare nuove strade
spesso impone.
Se vi piace la musica che gravita attorno ad artisti come Steven Wilson,
Richard Barbieri e le varie diramazioni morbide dei King Crimson,
allora dovete assolutamente dare una chance a Panunzi. GB
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