Sono di Pisa e si definiscono una “pronk” band, ovvero
la fusione tra prog e punk. E qui si apre un mondo, a partire dai
fiumi di inchiostro che vedono nel movimento punk la forza che ha
fatto sgretolare il mondo del prog. Quindi sembrerebbe una provocazione
e questa band di sicuro vuole provocare, ma lo fa soprattutto con
la propria musica che ha una forte componente anticonvenzionale.
A me piace pensare più ad una forma di fusion tra prog rock,
funky e ska, con una preparazione tecnica invidiabile e lo spirito
irriverente di Zappa che aleggia su ogni composizione come se fosse
una sua reincarnazione. Ironia, bravura, spudoratezza, insomma Filippo
Brilli al sax, Marco Bigliazzi alla batteria e Riccardo Zini al basso
sono tre belle “facce di bronzo”. E lo dico con sincera
ammirazione, ovvero mi piace da matti la loro goliardia, la naturalezza
con cui si (e ci) divertono, e lo fanno con musica per palati fini,
la loro capacità di coniugare talento e un “take it easy”
garantisce divertimento puro.
La mia recensione potrebbe far pensare che questo sia un disco di
intrattenimento, un “divertissement”, no sbagliato, questo
è un disco profondo, capace di regalare leggerezza in grande
stile. GB
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