Perdonatemi, ma non ho notizie riguardo alla band, comunque sia è
affascinante anche andare alla cieca, come succedeva tanti e tanti
anni fa… La band è composta da Daniele Vavassori al microfono,
Oliviero Folci alla chitarra, Giovanni Zanchi alla chitarra, Federico
Brena al basso e da Stefano Brena alla batteria.
Non posso neppure paragonare questo nuovo “Rock Surgery”
con il suo predecessore “Piccolo Lord & Compressor”,
ma gia all’ascolto del primo brano mi rendo conto che la band
ci sa fare e che il loro campo di azione è il Rock più
semplice e diretto. Resto affascinato dai solos di chitarra e devo
ammettere che questo disco è più che ben fatto, anche
come qualità sonora.
La voce di Dan è bella, con la giusta enfasi, il Rock scorre
nelle loro vene. Buoni anche i momenti più acustici come “Lancelot”.
Dimostrano una grande passione per questa musica e riescono a trasmettere
vibrazioni positive, a tratti da ascoltare in alienante silenzio.
Il bello della coppia di chitarre è che non sono mai troppo
invadenti, non si impicciano fra di loro e danno dimostrazione di
buon affiatamento. Ovviamente ci sono angoli da smussare, ma di per
se i PLC sono belli che pronti ad affrontare il mondo intricato del
Rock. Non è semplice risultare originali in questo inflazionato
contesto e a questo forse i ragazzi nemmeno ci tengono. Non mancano
buone idee e qualche passaggio più fresco e moderno, merito
di un songwriting molto importante ed intelligente.
Ho passato quasi un ora e non me ne sono accorto e questo non mi accadeva
da tempo, merito dunque ai PLC, con la speranza di risentirli presto.
Io intanto mi segno il nome. Piacere di avervi conosciuto.
MS
|