La piccola Andromeda Relics è uno di quei miracoli tutti italiani.
Nata dalla sincera passione per la musica, in particolare per quella
che non è stata baciata dal successo, si (pre)occupa di realizzare
albums che altrimenti avrebbero ricevuto l'onta dell'oblio.
Equamente divisa fra recupero di album del passato e produzione di
nuovo materiale la ritroviamo con questo secondo lavoro dei veronesi
Promised Lie. Il primo disco del gruppo mancava di omogeneità,
soffriva la mancanza di uno stile unitario e maturo, questo invece
non accade in Danger Zone che ha dei connotati più definiti
ed equilibrati.
La musica del gruppo può essere descritta come un hard rock
di stampo americano, dalle tinte progressive. Il CD si apre con un
intro un po' noioso, nonostante duri solo due minuti, sembra che non
finisca mai, ma quando parte il brano si incomincia a respirare. E'
una canzone lenta dove si apprezzano in particolare le doti di Marco,
un cantante dalla buona estensione, e di Gianluca, un chitarrista
dal riffing fantasioso e dinamico. Nella parte finale c'è posto
anche per un intrigante solo di basso. Anche la seconda traccia ha
l'andamento di una ballad con delle belle melodie vocali che, per
certi versi, mi ricordano i Saga. Finalmente con "Supperman"
il ritmo si vivacizza e il background fatto di Van Halen ed Extreme
del gruppo si fa sentire. A sorpresa "Me and the Turtle"
è un brano jazzato, sempre hard, ma con delle melodie intricate,
molto fusion, ottimo lavoro della sezione ritmica. "The Show
Goes On" è un altro brano piacevole, ma la cover di "Operation
Mindcrime" appanna un po' il resto del repertorio. In chiusura
troviamo due brani acustici, molto emozionanti.
Danger Zone per i miei gusti è un album un po' lento, ma che
cresce ascolto dopo ascolto.
E' possibile richiedere il disco inviando un vaglia di 13 euro a:
Andromeda cp 92 37036 San Martino BA (VR). GB
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