Mi piace sempre accogliere un debutto discografico, per molti motivi,
fra i quali anche la sensazione di esplorare un terreno sconosciuto
con la voglia di farsi sorprendere. I Protocollo C vengono dal Piemonte
e sono un quartetto con Marco Vona alla chitarra, Alessandro Aiello
alle tastiere, Alessandro Dellarocca al basso e Daniele Saglia alla
batteria.
Propongono musica strumentale con diverse influenze, la prima che
mi è venuta in mente sono le colonne sonore anni ’70
e in questo mi hanno ricordato i Calibro 35, però ci sono anche
il prog e la psichedelia, a cui si aggiunge un’aria scanzonata
di fondo, la componente che mi ha colpito di più. Grandi giri
ipnotici di organo duettano con la chitarra, con rimandi anche a certi
gruppi di dark esoterico come i Black Widow, in questo senso c’è
una grande alternanza di atmosfere, mai troppo cupe e nemmeno troppo
easy, e il disco scorre con vivace dinamismo. Molto azzeccata anche
la parte ritmica.
Ottima partenza, in futuro mi piacerebbe se il gruppo volesse osare
di più, nel senso di provare a dare ancora più profondità
alla musica, renderla ancora più teatrale e drammatica, ma
già così mi è piaciuta molto. GB
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