Rock Impressions

UNA SETTIMANA A TUTTO LIVE!
15/04/2023 VANDOLIERS + CHUCK PROPHET & THE MISSION EXPRESS + KRIS GRUEN - Live in Chiari (BS)
17/04/2023 EELS - Live at Estragon Bologna
18/04/2023 O.R.k. + LIZZARD + INNER VITRIOL - Live at Legend Club Milano
di Giancarlo Bolther

VANDOLIERS + CHUCK PROPHET & THE MISSION EXPRESS + KRIS GRUEN

A conclusione di una intensa settimana di concerti, dove ho visto sabato Kris Gruen, Chuck Prophet e Vandoliers a Chiari (BS), lunedì gli Eels a Bologna e martedì Inner Vitriol, Lizzard e O.R.K. a Milano mi accingo a tracciare alcune impressioni.
Grazie all’instancabile associazione ADMR (Amici Della Musica Rock) di Chiari, che da oltre vent’anni organizza concerti con grossi nomi e grande qualità, ho potuto assistere ad una tripletta di artisti a me sconosciuti (o quasi).

Il primo ad esibirsi da solo con una chitarra acustica è stato il newyorkese Kris Gruen, un ragazzo cresciuto al CBGB’s sotto il palco di New York Dools, Iggy Pop, Ramones e molti altri, al seguito del padre Bob, famoso fotografo (suo lo scatto usato per il singolo dei Clash Bankrobber). A casa sua sono passati grossi nomi della musica come Johnny Thunders, di cui ha eseguito una cover, e sentirlo raccontare queste storie è stato un bellissimo valore aggiunto alla sua esibizione. Gruen ha suonato una manciata di oneste canzoni roots rock tratte dal suo ultimo album Welcome Farewell. La sua voce cristallina molto musicale e le sue ballate ben scritte hanno incantato il pubblico.

Chuck Prophet era il leader dei Green On Red, una band che ha regalato delle pagine memorabili del rock americano anni ’80, insieme ai grandi Dream Syndicate avevano dato vita ad una scena molto vitale, ricostruendo i canoni del rock dopo lo tsunami causato dal punk. Chuck vanta un curriculum pazzesco e ha collaborato con nomi come Springsteen e Zevon, oltre ad una discografia sconfinata. La sua esibizione è stata all’insegna di un rock molto intenso, di altissimo livello artistico, per certi versi “misurato”, non c’era mai niente fuori posto, eppure ricco, potrei dire “una vera goduria”, pur non conoscendo nemmeno un brano mi sono veramente divertito. Brani belli con assoli creativi e suoni ricercati, che classe.

A chiudere la serata sono saliti sul palco i giovani Vandoliers, una band con già quattro album realizzati e che si sta facendo notare per la sua esuberanza. Propongono un country punk che mi ha ricordato i Supersukers, dalla loro hanno un’energia irresistibile unita ad una innata simpatia. Anche di loro non conoscevo nulla, sono andato sulla fiducia, la ADMR in tanti anni non mi ha mai deluso. E devo dire che sono riusciti a coinvolgermi e a farmi divertire con uno show travolgente, brani diretti con solide radici country e un’attitudine punk nella grinta che ha reso fresco un genere altrimenti un po’ troppo nostalgico. Una bella scoperta.

Chuck Prophet & The Mission Express
Vandoliers - Live 2023
Vandoliers - Live 2023

EELS

Gli Eels sono uno di quei gruppi che mi sono appuntato ma che non ho mai avuto l’occasione di approfondire, li tengo d’occhio fin dagli inizi, eppure, è la maledizione di questo mestiere, da venticinque anni mi occupo di musica a livello giornalistico e questo mi ha offerto la possibilità di conoscere tantissima musica nuova, ma al tempo stesso mi ha “impedito” di ascoltarne altrettanta. Il ritmo ascolto – recensione ha riempito quasi tutti gli spazi e oggi sto cercando di recuperare qualcosa, così ho preso al balzo l’occasione per ascoltare finalmente questa interessante band americana che vanta già molti anni di onorata carriera. Diversi loro brani sono entrati in colonne sonore e la prima sorpresa (per me) è stato vedere il famoso locale bolognese quasi tutto esaurito per l’occasione. Apro una parentesi, ho frequentato diverse volte l’Estragon, ma questa nuova location è stata veramente difficile da raggiungere, il navigatore mi ha portato in stradine assurde e non c’era nemmeno un’indicazione per l’entrata, una freccia, un segnale… e come formaggio sui maccheroni mentre ero perso nei dintorni ho trovato un cartello con scritto “se sei qui non sei nel posto giusto, inquadra il QR code per raggiungere l’Estragon”, al punto ho perso la pazienza oltre alla possibilità di vedere l’artista di supporto agli Eels!

Tornando al concerto, come intro ecco che parte il famoso intro che usava il grande Elvis per i suoi concerti (e molti altri dopo di lui), però in una versione storpiata e vagamente dissacratoria, ma anche per porre una distanza dal King. Poi sale sul palco Mr E, pseudonimo di Mark Everett, che ripete alcune mosse dello stesso Elvis e dà il via al concerto. Un evento rimandato più volte a causa del covid e finalmente la festa ha inizio. Tra ballate indie rock e partiture più energiche, emerge la bella vena compositiva di questo artista fuori dai canoni, come ogni vero performer dovrebbe essere. I brani principali del gruppo sono stati suonati più o meno tutti e il pubblico ha risposto con grande calore.

Eels - Live 2023

O.R.K. + LIZZARD + INNER VITRIOL

Da Bologna mi sono poi trasferito a Milano la sera seguente per un appuntamento che non potevo perdere. Con Carmelo Pipitone e Lorenzo Esposito Fornasari si è instaurata una stima reciproca che va oltre il “mestiere”. Sia loro che Colin Edwin e Pat Mastellotto sono persone molto disponibili e prima del concerto erano fuori dal locale ad accogliere i primi presenti.

L’insolito benvenuto ha caricato l’animo e anche se il locale era un po’ piccolo per artisti di questo calibro sono stati tutti accolti con calore. Gli Inner Vitriol sono una band ancora poco conosciuta, hanno dato vita ad un’esibizione molto tecnica, prog metal di buona fattura, moderno, con brani scritti bene e coinvolgenti, tra l’altro hanno anche tenuto bene il palco. Non avevano molto tempo a disposizione, ma hanno suonato con grinta e passione. Sicuramente una band da seguire.


Anche dei Lizzard non avevo notizie, quindi li ho ascoltati per la prima volta e devo dire che si sono dimostrati interessanti. Fautori di un prog post moderno, hanno dimostrato un buon songwriting, brani umorali e carichi di tensione. Anche loro dotati di buona tecnica, ma sono soprattutto le composizioni che mi hanno intrigato di più. Hanno per batterista una ragazza che sembrava uno scricciolo, ma quanto pestava sulle pelli, mostrando una tecnica invidiabile, soprattutto nelle partiture dispari. Molto bravi e coinvolgenti anche loro.

Infine il concerto che aspettavo da qualche anno. Gli O.R.k. sono una band che mi è entrata nel cuore per molte ragioni. Lorenzo, detto Lef, è un musicista eccellente, principale autore dei brani, ha un modo di comporre musica assolutamente originale, che mi ha affascinato fin dal primo ascolto. Inoltre ha una voce molto bella e carismatica, che se si unisce all’intuito per la musica diventa un mix micidiale. Carmelo alla chitarra è incontenibile, ha uno stile personalissimo fatto di potenza bruta e pulizia al tempo stesso, lo vedi agitarsi posseduto dal sacro fuoco dell’arte, e senti uscire un suono chiaro, a volte cristallino, spontaneo chiedersi come sia possibile suonare tanto pulito con un simile coinvolgimento fisico ma lui ci riesce e questo crea un legame forte col pubblico. Colin non è un bassista qualunque, le sue linee di basso non sono un mero accompagnamento e con la sua flemma tipicamente inglese sostiene i pezzi in modo creativo e personale. Mastellotto pure è una forza della natura, batterista creativo e intuitivo, riesce sempre a mettere dei passaggi che ti lasciano stupito per inventiva e gusto. Sempre molto presente senza mai soverchiare i compagni, anche lui, come Colin, non si limita ad essere motore ritmico ma fa musica col suo strumento. Non posso volere di più, non c’è un brano di questa band che non mi piaccia e con musicisti di questa portata è stato un concerto stratosferico, degno coronamento di una settimana tanto intensa quanto indimenticabile.

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