Rock
e tendenza cantautorale si riassumono in un album ben strutturato
e a tratti onirico.
Al primo ascolto "Behind", album d'esordio degli Abulico,
spicca per tendenza cantautorale e rock, ben fusi insieme in una miscela
che è persino capace di conservare le scintille meravigliose
di storia e sapienza di Radiohead, Travis ed Interpol. Dodici canzoni
in cui sintetizzatori evanescenti e chitarre solide si confrontano
con liriche trasognanti ed originali.
L’album è la summa della duplice tendenza sonora e stilistica
della band, in momenti di ruvidità e indipendenza rock, come
in "Destiny", ed attimi sia sperimentali che folk, come
nell'incipit affidato a "Not Time To Think The Past". Dodici
brani in inglese per una band italiana che suona come una delle migliori
estere, tra malinconie trasudate liriche alla White Lies, pop-rock
orecchiabile ed emozione sonora.
Bellissima "Betrayer", la lennoniana "Tokyo Eyes",
l'acustica ed intimista "Hide Me", la crescente ed azzeccata
"Life And Story Of JM", e il finale terzetto costituito
di "Leave Me Out", "Days" e "Grey Sky",
omaggio al songwriting internazionale, con picchi vocali ottimi.
Bellissima band, ottimo album. IR
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