La proposta degli
Aether mi ha colpito fin dal primo ascolto, un jazz rock moderno,
che cerca nuove soluzioni oltre il già noto. Non sono sperimentatori
folli, che spiazzano l’ascoltatore, piuttosto traggono ispirazione
da ambienti diversi come il prog, il post rock, l’elettronica
e li innestano in un ambito jazz.
Questo nuovo album mostra che il gruppo ha consolidato l’esperienza
del disco precedente e si sente più libero di esprimersi. Il
linguaggio è sempre più maturo e personale e nonostante
sia un prodotto interamente strumentale, l’ascolto è
assolutamente piacevole, anche nei momenti che possiamo definire più
“ruvidi”, penso ad un brano come Ephemeris, una composizione
che piacerà molto agli amanti del prog, soprattutto gli amanti
del Canterbury Sound.
Un ottimo ritorno, la benzina non manca nel motore di questi artisti,
che riescono a rinnovare il proprio repertorio con altre notevoli
composizioni. GB
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