Il Pagan Metal ha mietuto molti consensi fra le fila dei musicisti Black Metal ed è nato questo genere un po’ anomalo, che mescola la poesia del folk con le tipiche sonorità black piene di forza espressiva, spesso con il doppio cantato angelico femminile, brutale maschile e da questo strano matrimonio sono uscite anche opere di grande valore, personalmente amo i dischi dove la componente folk è predominante rispetto a quella metal, o dove almeno l’amalgama dei due elementi è molto riuscito, mentre fatico ad apprezzare quei dischi dove è predominante la componente metal. Gli Aisling sono un gruppo pienamente inserito in questo filone e in loro la componente metal è decisamente marcata, molto spesso a discapito di quella più folk, che passa decisamente in secondo piano, ma nel loro sound ci sono anche influenze neo classiche e presentano un mix abbastanza interessante.

Tolta l’intro neo classica, i restanti dieci brani sono tutti nel segno del metallo nero, solo le parti di cantato femminile addolciscono un po’ l’amarezza delle sfuriate metalliche, poi ogni tanto ci sono dei break, delle piccole parti moderatamente folk o neo classiche che sono molto piacevoli, ma non c’è nessuna continuità con quelle metal, che viaggiano su linee melodiche completamente altre rispetto ai temi sviluppati nelle altre parti, questa mancanza di continuità affligge l’ascolto, e come se si sovrapponessero due band e questo non soddisfa il mio orecchio.

Bello l’artwork, molto curato il booklet, con immagini molto suggestive. Poi non è che questi musicisti non siano capaci, ma con questo disco non ho sentito quella personalità necessaria per farli emergere dal coro, non ho provato quelle emozioni che altri lavori di questo genere mi hanno saputo trasmettere, magari la prossima volta. GB

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