Gli Allborn sono una giovane band veronese al debutto discografico,
la loro storia è ancora tutta da scrivere, intanto danno alle
stampe un album fresco, messo sul mercato in un tempo decisamente
breve. New Rock Generation è una dichiarazione di intenti,
del resto molti ragazzi di oggi hanno genitori cresciuti col rock
e quindi hanno cominciato ad ascoltare la musica rock molto presto,
facendola in qualche modo entrare nel loro dna, non come la mia generazione,
che è cresciuta generalmente ascoltando ben altra musica in
tenera età. Il risultato è qui ben evidente, nove canzoni
che spaziano dall’hard rock all’heavy metal, cantato in
inglese e una padronanza della materia che può sorprendere
se non si tiene conto di quanto ho detto prima.
Le canzoni proposte sono nove, si parte con “Life Goes On”,
un brano anthemico dal piglio deciso e un po’ ruffiano, buono
soprattutto per esibizioni live, non a caso è stato scelto
come primo singolo, un brano molto americano e il gruppo sembra girare
bene, anche l’incisione permette di ascoltare tutti gli strumenti.
La seconda canzone è quella che da il titolo al disco, è
un brano più strutturato del precedente, sempre molto hard
rock con finale in crescita. “Coma” è una ballad
elettrica che vede la partecipazione alla voce di Stefania Parks delle
Cherry Lips, che escono in contemporanea con il loro secondo album.
Questo brano è più moderno dei precedenti. “Nightmare”
invece strizza l’occhio all’heavy metal di scuola maideniana,
il gruppo funziona, anche in questo contesto, anche se manca ancora
quel qualcosa che faccia la differenza. “I Can’t Resist
You” è una via di mezzo fra quanto ascoltato, il piglio
heavy rock lo rende piacevole, non mancano dei riferimenti agli Ac/Dc.
“Blue Sky” chiama in causa l’heavy blues e mi piace
più dei brani precedenti, ma è solo gusto personale.
L’hard rock continua a scorrere deciso con “Rock’n
Love”, poi è il turno della cover dei Doors “Love
Me Two Times”, già apparsa su una compilation tributo
uscita lo scorso anno. Pur essendo buona la voce del singer Manuel,
non è proprio del tutto adatta al pezzo. La conclusiva “Immortal
Dream” è uno dei momenti più articolati del disco,
non male per composizione, anche se non suona molto personale.
Nel complesso gli Allborn sono una band interessante, devono ancora
crescere e maturare un proprio sound, ma sembrano avere gli attributi
per riuscire in questo compito. GB
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