Rock Impressions

Alphataurus

ALPHATAURUS - Alphataurus
AMS
Distribuzione italiana: si
Genere: Prog
Support: Lp 1073 - CD 2009


Indubbiamente il Rock Progressivo italiano degli anni ’70 gode di un fascino particolarmente marcato, vuoi per il tipo di sonorità scaturite dall’innesto della musica Rock Inglese con la nostra mediterraneità ed anche per i contesti storici. “La musica per giovani”, musica Pop, così la chiamavano negli anni ’70. Noi come probabilmente già ben saprete, giungiamo con un buon ritardo rispetto ai paesi esteri, ossia usufruiamo di questa musica in ritardo e solo ed esclusivamente avvicinandola ad un concetto sociale e politico, diciamo rivolto verso una certa sinistra. Organizzano grandi eventi per unire i giovani e per comunicare con loro, in una sorta di controcultura ecco quindi Parco Lambro, Villa Pamphili, Gualdo Tadino etc. etc. Tentativi di Woodstock, ma da noi falliti perché al posto dell’amore, del Rock e della pace, c’è appunto la “politica”. Ecco perché questo genere resta in Italia di nicchia, il pubblico è ristretto ed ecco perché alcuni dischi (prima stampa) hanno valori collezionistici esorbitanti, uno di questi è “Alphataurus”. In realtà alle band, o per meglio dire alla maggioranza delle band, la politica interessava poco e niente, era solo un pretesto per suonare.

Gli Alphataurus sono un quintetto composto da Pietro Pellegrini (Tastiere), Guido Wasserman (chitarra), Giorgio Santandrea (batteria), Alfonso Oliva (basso) e Michele Bavaro (voce). Registrano nel 1973 questo album dal titolo omonimo in cui aleggiano tutte le prerogative del genere, piano, organo, Moog, vibrafono, spinetta e tutto questo a disposizione dell’intagliatura strutturale colma di cambi di tempo e di umore. L’artwork è importante, gatefold apribile in tre facciate. Storica la copertina di Adriano Marangoni, con la colomba della pace che mentre vola sgancia bombe dal petto, una sorta di cavallo di Troia per uno scenario devastante e devastato. Dinosauri a cingoli visibili nel retro della copertina probabilmente sono un richiamo a quel “Tarkus” che ha fatto la storia del genere grazie ad Emerson Lake & Palmer. Colgo anche l’occasione proprio per salutare Emerson che si è spento in questo dannato 2016 per il mondo del Rock.

Il vinile è inciso molto bene, la ristampa porta freschezza sonora a questo album senza tempo. Tre i brani nel lato A, “Peccato D’Orgoglio”, Dopo L’Uragano” e “Croma”, due nel lato B “La Mente Vola” e “Ombra Muta”. Tutti classici del genere. La formula canzone è comunque rispettata, ossia ci sono frangenti orecchiabili e cantabili, con coralità care a gruppi del tempo come i New Trolls. Musica inebriante, pulita, di personalità, tanto da farci chiedere come mai un gruppo così all’epoca ha fatto un solo album! Torneranno nel 1992 con “Dietro L’Uragano” e nel 2012 con un album di nuove canzoni dal titolo “AttosecondO” del quale consiglio a sua volta l’ascolto e l’acquisto.

Il difetto di un album del genere? Ascoltato con l’orecchio di oggi potrei dire la voce, vero tallone d’Achille di tutto il genere, anche se Bavaro in fin dei conti fa una prova più che onesta, con enfasi e sentimento. Non entro nei dettagli dei brani, perché chi conosce la band già sa, mentre per gli altri potrà essere sicuramente una bella sorpresa. Anche noi italiani quando ci mettiamo sotto sappiamo fare cose egregie! MS




Flash Forward Magazine

Indietro a Ultime Recensioni


Indietro alla sezione A

Indietro a Born Again