Come molti di voi sapranno sotto questo moniker si nascondono le ambizioni
intimiste di Arjen Lucassen, che con i "suoi" Ayreon sta
mietendo vasti consensi. Così gli Ambeon sono una fusione delle
parole ambient e Ayreon.
Quando penso alla musica ambient immagino un musicista rinchiuso nel
suo studio davanti a un computer con una tastiera midi e qualche altra
diavoleria elettronica e, tutto soletto, registra le proprie paranoie
musicali. Bene, di tutto questo non c'è, fortunatamente, nessuna
traccia in questo splendido CD. Dieci brani intensi, suonati più
con devozione che con abilità, è musica d'atmosfera
con una notevole forza espressiva e una crescente tensione epica.
Lucassen miscela il metal con la musica celtica, qualcosa si era già
sentito anche in "Into the Electric Castle", gioca con virtuosismi
di chitarra e morbidi tappeti di tastiere, così brani come
"Ashes" e "Lost Message" diventano capolavori
indimenticabili.
Astrid Van Der Veen ha una voce incredibilmente matura per la sua
età, i suoi vocalizzi mi ricordano molto la nostra Elisa, altro
giovane talento, e dimostra una grande personalità, quella
che deve aver convito Lucassen a lavorare con lei. Fra i musicisti
coinvolti troviamo Stephen Van Haestregt alla batteria e Walter Latupeirissa
al basso, una sezione ritmica molto ispirata, i fratelli John e Pat
McManus dei Celtus, rispettivamente al flauto e al violino, in tre
brani e per finire non potevano mancare gli amici Norlander e Lana
Lane in un altro paio di brani.
Tradizione e continuità si coniugano così con la voglia
di sperimentare nuove strade e nuove soluzioni. Arjen vuole tracciare
nuovi percorsi per espandere la sua immensa creatività come
se quello che è già riuscito a fare fosse poco e si
conferma uno dei personaggi di punta di tutto il metal. Spero che
i metallari che leggono queste pagine non siano così miopi
da non accorgersi che questo disco è un capolavoro assoluto
da avere e da amare! GB
Intervista
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