Rock Impressions

Ame Immortelle

AME IMMORTELLE
Dann Habe Ich Umsonst Gelebt
Trisol

Sul numero di Febbraio ho recensito molto negativamente il singolo estratto da questo nuovo lavoro in studio. Ora, avendo ascoltato l'intero disco, sono davvero contento di potermi ricredere!

Il singolo del resto presentava solo l'aspetto più commerciale e impersonale del gruppo, potrebbe essere stato altrimenti? Sicuramente sì: i gruppi dark degli anni ottanta osavano sperimentare sui singoli, penso ai Bauhaus di Bela Lugosi's Dead, ai Cult di Ressurection Joe, ai Christian Death di Deathwish e mi fermo qui, altrimenti sembra una litania. Ma si sa che oggi tutto è business... e il singolo è lo strumento migliore per conformarsi al dio moderno.

Per fortuna, però, il nuovo full length è decisamente vario ed ispirato, si alternano con efficacia momenti molto lirici, come nell'opener "Erinnerung". Di pari intensità è il brano "Licht und Schatten", che intreccia un soave cantato femminile con uno pulito maschile e con un terzo malsano e corrosivo sempre maschile, un mix già collaudato, ma che conserva una notevole suggestione. Il secondo brano "Judgement" ricorda molto la Siouxie meno impegnata e gli Screaming Dead più ballabili. "Epitaph" e "Slut" sono due brani di techno teutonica con un discreto tiro ed una cattiveria tutta da dimostrare e, a mio modesto parere, sono gli episodi peggiori del disco. I tappeti di tastiere sono molto ispirati, cupi ed avvolgenti, teatrali ed epici come in "Was Halt Micch Noch Hier" e le basi ritmiche sono dosate con meticolosità.

La disperazione e il male di vivere trovano una loro sublimazione in questa musica volutamente ipnotica. Il grigiore delle periferie degradate non può avvalersi di una migliore colonna sonora. La voce melliflua da chimera di Sonja è perfetta, lasciatevi guidare verso l'oblio! GB

Altre recensioni: Epitaph



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