IAN
ANDERSON Live in Brescia, Piazza della Loggia 19/07/14 |
Non c’è niente da fare, ci sono artisti che, nonostante passino gli anni, non riescono a fare a meno del palco, uno di questi è il più famoso menestrello del rock, improbabile incrocio fra un elfo e un folletto, colui che ha osato fare rock duro con un flauto, cosa quasi impensabile, ma a giudicare dall’amore incondizionato dei fans presenti ieri sera a Brescia aveva davvero ragione a voler proporre negli anni, senza grandi interruzioni, questo melange di folk, rock, blues, jazz, neo classica e prog, in altre parole Ian Anderson, leader dei Jethro Tull, una delle più caparbie band del classic rock! Sono cinque decadi quelle attraversate dalla musica di Anderson e la freschezza del suo recente album dimostra quanta voglia abbia ancora Ian in corpo di fare musica. Certamente oggi nessuno rimane più stupito delle sue invenzioni sonore, con gli anni ci siamo abituati agli intrecci magici del suo flauto, poi è vero anche che Anderson gioca sul sicuro, facendo quello che sa fare meglio, ma a settant’anni è anche giusto così, credo che si renderebbe ridicolo se si mettesse a fare sperimentazioni post moderne. |
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Così eccolo ancora una volta a calcare i palchi del mondo e ieri è toccato a quello di Brescia, città che ha lo ha già ospitato in passato. Lo show inizia con un filmato che presenta il concerto, una specie di clinica da cui spuntano bizzarri personaggi, che altro non sono che i musicisti stessi. I filmati continueranno durante tutto il concerto, segnando ogni brano, con intermezzi, presentazioni, scene d’epoca e trovate umoristiche, tante, anche durante la presentazione dei vari membri della band. |
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Il concerto è stato diviso in due parti, nella prima è stato proposto per intero l’ultimo album Homo Erraticus, che come ho detto è un bel disco, la resa live poi restituisce i brani in tutto il loro splendore, la band composta per lo più da giovani si è dimostrata professionale e motivata, bella poi la dinamica creata dai video associati ai brani. La seconda parte del concerto è iniziata dopo una pausa di una quindicina di minuti ed è stata proposta una selezione di alcuni classici della band. Si è partiti con “Living in the Past”, “Too Old to Rock ‘n’ Roll Too Young to Die”, “Songs From the Wood”, tanto per citare alcuni brani, fino ad arrivare alla possente “Aqualung”, che conserva ancora tutto il suo fascino roccioso. Come encore è stata proposta la bellissima “Locomotive Breath” e il concerto si è chiuso nella gioia di tutti i presenti. |
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Ian sul palco ha proposto tutto il suo repertorio di pose, ha cantato e suonato, dimostrando sempre una perfetta presenza, quasi non sembrava nemmeno avere gli anni che ha. Oltre due ore di spettacolo pieno con un Anderson in gran forma e una band precisa e ben calibrata, credo davvero che non si possa chiedere di più. GB |
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