Il
nome di questo gruppo non deve far pensare ad un'oscura formazione
omonima dei primissimi anni settanta, ma si tratta di un giovane gruppo
svedese al secondo album.
Capitanati dal chitarrista virtuoso Johan Reinholdz, hanno subito
vari cambi di formazione, attualmente lo affiancano il vocalist David
Fromberg, il tastierista Martin Hedin e il batterista Thomas Lejon,
mentre le parti di basso sono suonate dallo stesso Johan.
Lo stile del gruppo si rifà ai Dream Theater e ai Symphony
X, con un occhio di riguardo anche a Pain Of Salvation e Ark. L'introduttiva
"Encyclopedia" sembra fatta per presentare le doti tecniche
dei nostri, solo di chitarra, grandi stacchi di batteria, basso vibrante
e una voce potente, ma il refrain non convince. Bisogna aspettare
il brano successivo perché il gruppo tiri fuori le unghie ed
inizi a graffiare, infatti, "Mirages" è un ottimo
esempio di prog metal moderno, con una buona dose di cattiveria a
bilanciare la tecnica, ma siamo ancora nel già sentito. "Reaching
Deep Within" compie un'altro passo verso uno stile più
personale ed interessante, un brano tormentato ed oscuro, molto gotico.
In questo contesto si inserisce il lento "Two is One", piacevole,
ma un po' fuori posto nella parte iniziale, mentre si riscatta nel
finale con una felice progressione metallica. Con "Morphing Into
Nothing" si torna all'esibizionismo becero, poca ispirazione
e tanta voglia di dimostrare le proprie doti, peccato. Molto meglio
la strana e acustica "Castaway", con un pianoforte stregato
e una grande atmosfera. La cattiva "Parasite" anche se è
molto tecnica, con continui cambi di tempo e d'atmosfera, stop and
go e virtuosismi, non dimentica mai di offrire un brano intrigante
e piacevole da ascoltare, uno degli episodi migliori dell'album.
In chiusura due lunghi brani complessi e personali a completare un
album che presenta qualche ombra, ma non sono tutte ombre negative,
anzi. GB
|