Rock Impressions

Angelic Foe - Oppressed By the Heaven ANGELIC FOE - Oppressed By the Heaven
Prikosnovénie
Distribuzione italiana: Audioglobe
Genere: Gothic / Heavenly Voice / Apocalyptic Folk
Support: CD - 2012


La svedese Ann-Mari Thim, cantante degli Arcana, ha dato vita al presente progetto solista e debutta con questo disco, un’opera in bilico tra atmosfere dark, heavenly e folk apocalittico. Niente di particolarmente nuovo sotto il sole, ma Ann-Mari possiede un buon carisma e trasfonde nella sua musica delle vibrazioni non comuni.

Il disco si apre con “Come Forth” e parte con una base solenne, punteggiata da percussioni che danno un tocco di world music, poi entra la voce vibrante da soprano di Ann-Mari e tutto si fa sognante, si rievocano miti e leggende della vecchia Europa, con un afflato spirituale che permea tutto il lavoro. Senza soluzione di continuità si passa a “Ardent Lily”, che assomiglia molto alla precedente, ma ne è una specie di continuazione. “The Charmer” è dominata da un incedere marziale, sempre c’è un sottofondo solenne, un brano epico che sembra un ottimo terreno per l’interpretazione della nostra. “Senoy, Sansenoy, Semangelof” è una ballata malinconica, che si stacca dai primi brani, pur mantenendo un certo stile comune, assume più i connotati di un poema triste e sofferto, senza celebrazioni. Simile è anche la seguente “The Serpent and Samael”, ma che risulta un pochino tediosa, la formula inizia a farsi un tantino ripetitiva. “Love Inflamed” è uno dei brani più apocalyptic folk del lotto, fra suggestioni marziali e un senso di dramma incombente, ottima l’interpretazione struggente della Thim. Il resto del cd scivola verso la fine senza aggiungere nulla a quanto già ascoltato.

Ann-Mari è brava, interpreta bene le sue canzoni, però nonostante questo il disco alla lunga risulta un tantino pesante, la partenza è buona e fin oltre la metà del disco tutto funziona piuttosto bene, ma il finale non è proprio esaltante e il bilancio complessivo è meno positivo di quanto avrebbe potuto essere. Ma trattandosi di un’opera prima è giusta una dose di indulgenza, qui c’è materiale interessante e credo che già col prossimo lavoro potrebbe saltar fuori qualcosa di più coinvolgente. GB

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