La svedese Ann-Mari Thim, cantante degli Arcana, ha dato vita al presente
progetto solista e debutta con questo disco, un’opera in bilico
tra atmosfere dark, heavenly e folk apocalittico. Niente di particolarmente
nuovo sotto il sole, ma Ann-Mari possiede un buon carisma e trasfonde
nella sua musica delle vibrazioni non comuni.
Il disco si apre con “Come Forth” e parte con una base
solenne, punteggiata da percussioni che danno un tocco di world music,
poi entra la voce vibrante da soprano di Ann-Mari e tutto si fa sognante,
si rievocano miti e leggende della vecchia Europa, con un afflato
spirituale che permea tutto il lavoro. Senza soluzione di continuità
si passa a “Ardent Lily”, che assomiglia molto alla precedente,
ma ne è una specie di continuazione. “The Charmer”
è dominata da un incedere marziale, sempre c’è
un sottofondo solenne, un brano epico che sembra un ottimo terreno
per l’interpretazione della nostra. “Senoy, Sansenoy,
Semangelof” è una ballata malinconica, che si stacca
dai primi brani, pur mantenendo un certo stile comune, assume più
i connotati di un poema triste e sofferto, senza celebrazioni. Simile
è anche la seguente “The Serpent and Samael”, ma
che risulta un pochino tediosa, la formula inizia a farsi un tantino
ripetitiva. “Love Inflamed” è uno dei brani più
apocalyptic folk del lotto, fra suggestioni marziali e un senso di
dramma incombente, ottima l’interpretazione struggente della
Thim. Il resto del cd scivola verso la fine senza aggiungere nulla
a quanto già ascoltato.
Ann-Mari è brava, interpreta bene le sue canzoni, però
nonostante questo il disco alla lunga risulta un tantino pesante,
la partenza è buona e fin oltre la metà del disco tutto
funziona piuttosto bene, ma il finale non è proprio esaltante
e il bilancio complessivo è meno positivo di quanto avrebbe
potuto essere. Ma trattandosi di un’opera prima è giusta
una dose di indulgenza, qui c’è materiale interessante
e credo che già col prossimo lavoro potrebbe saltar fuori qualcosa
di più coinvolgente. GB
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