Rock Impressions

Another Destiny Project - Tell Me What You See... ANOTHER DESTINY PROJECT
Tell Me What You See...
Selfproduced
Distribuzione italiana: -
Genere: Alternative Metal
Support: CD - 2012


Gli Another Destiny Project sono una giovane band al debutto discografico. Il loro intento è di dar vita ad un metal contaminato da varie influenze, come l’industrial e le colonne sonore. La band è stata formata dal chitarrista e produttore Peter Pahor e dal cantante Federico Ahrens, a cui si sono aggiungi il batterista Emanuele Petrucci, il bassista Davor Pavelic e il chitarrista Gabriele Giorgi. Altra particolarità è che al progetto si aggiungono come componenti secondari anche due grafici.

Il disco si apre con un intro atmosferico e poco personale, poi parte la strumentale “Insomnia” dove la band inizia a mescolare un metal selvaggio a suoni elettronici e claustrofobici, il concept sottostante tratta dei sogni e degli stati fra il sonno e l’incoscienza. “Sleepwalker”, di cui hanno realizzato anche un video, gioca a mescolare suoni da new wave primi anni ’80 con un power metal rabbioso, l’innesto non è proprio riuscito in pieno, ma non è privo di un certo interesse. In “Doomsday” la componente elettronica è minimale, mentre predomina quella metal, che non è così originale come il progetto avrebbe voluto. “Once Again” alterna momenti estremi ad un metal con cantato pulito, ha dei momenti riusciti ed appare come uno dei brani più personali del disco. Bella la ballata “Sand”, che si stacca dalle intemperanze precedenti e porta un po’ di respiro al disco. “Rorschach” è invece confusa e caotica, si torna al metal estremo condito da partiture più melodiche che non risultano ben integrate. Da qui in poi i brani che seguono non sono più riusciti a catturare la mia attenzione.

Sono convinto che il progetto di questi musicisti valga la pena di essere perseguito e approfondito, ma penso che debbano lavorare parecchio sui suoni, perdendo un po’ di quell’ardore metal, che li rende simili a troppe altre band e sviluppando una maggiore integrazione fra le parti che compongono questo puzzle musicale. GB

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