Secondo album per i francesi Antrabata, una band che sta evolvendo il proprio sound verso un trip hop di buon spessore, miscelando le influenze più diverse, dal folk psichedelico alla dark wave ottantiana, fino ad arrivare ai giorni nostri con Portishead e Massive Attack. La musica di questa band possiede una grande eleganza, con una vena malinconica di sicura suggestione, suoni eterei si mescolano con naturalezza con altri più terreni e contemporanei, creando una sorta di universo parallelo in cui tutti possiamo trovare rifugio.

I brani si susseguono con buona intensità compositiva, passando con naturalezza da atmosfere rilassate e contemplative, vedi “We Rise”, ad altre più incalzanti e ritmate, come in “Fight Your Dragon”. Il linguaggio della band è piuttosto ricco e oltre agli strumenti tradizionali come la chitarra, il flauto e le percussioni, troviamo un impiego calibrato di effetti elettronici, da loop a tappeti di tastiere, tutto dosato con ottimo gusto. Anche il songwriting è gradevole e il cantato femminile è sempre carezzevole. Tutte queste caratteristiche fanno di Dark & Bright un album delicato e al tempo stesso coinvolgente, che porta l’ascoltatore ad immergersi in soluzioni morbide e introspettive particolarmente raffinate ed eleganti. Ottimo il titolo, perché la malinconia di fondo, di derivazione gothic quindi “Dark”, non è mai fine a se stessa e non porta a sensazioni di disperazione, ma diventa un viaggio fatto di ombre e di luci, che splendono (“Bright”) lungo un po’ tutto l’album. Mi è piaciuta molto anche l’immagine della copertina del cd, mentre trovo che sia molto poco riuscita la grafica interna, sempre che la versione promozionale sia uguale a quella definitiva, perché i testi sono molto poco leggibili.

Dark & Bright conferma il fiuto della Prikosnovenie nel scovare artisti dalla grande personalità e diventa sempre più garanzia di qualità, per cui non temete di avvicinarvi a questo disco. GB

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