Sarà perchè conosco Gianfranco Santoro da una vita, sarà perchè apparteniamo alla medesima generazione, quindi abbiamo vissuto intensamente certe situazioni sonore, sarà perchè sono assolutamente convinto che la sua sia una passione davvero genuina, curiosa e partecipe di ciò che produce, è che ogni qualvolta mi trovo al cospetto di un prodottino targato Final Muzik, non posso non apprezzarlo! E' così anche per "Across the empty night" di Francis Gri, già noto per i suoi trascorsi nell'ambito della riconosciuta sigla All My Faith Lost..., quivi alle prese con una serie di tracce datate 2006, ottimamente missate dalla mano capace di Stefano Amerio nel suo Artesuono Studio.

Una produzione totalmente friulana, adunque, ma vi rassicuro sulla assenza di qualsisia partigianeria in quel che scriverò. Come rimaner insensibili dinanzi ad una "My silence" che evoca il Sylvian del periodo "Brilliant Trees/Secrets of the beehive" e sopra tutto “Gone to earth"? Od "Indifference" ove il cello di Marina Bertoni e la voce dolcissima di Viola Roccagli si fondono in una armonia celestiale? Francis dilata le atmosfere, sospende le note (“As a child”, “Anbother lie”), come goccioline di rugiada rapprese ai fili fragilissimi della ragnatela sapientemente tessuta dall'operoso ragno. Architetture delicate ma perfette, capaci di resistere al soffio impetuoso del vento, od alla arsura del sole, che ci lasciano stupefatti, beatamente sorpresi, anche ora che l’età della fanciullesca stupefazione è ormai abbondantemente superata. Non è finita, perché “Fragile” e “Fading tears” (magnifici i versi in italiano recitati nel corso di questa, poesia finissima!) evocano i silenzi glaciali dei Sigur Ros, con una semplicità emozionante.

Un bel disco (anche nell’artwork), puro e scevro di inutili orpelli, di quelli che si ascolta più volte senza mai esserne sazi. Un abbraccio a questi amici, tale che possa esprimere, considerato che le parole potrebbero non bastare all’uopo, tutta la nostra più calorosa gratitudine. AM